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Brexit, bocciata mozione Johnson per voto anticipato

28 ottobre 2019 | 11.40
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Ma il premier non si arrende e annuncia una legge per andare alle urne il 12 dicembre. La Ue concede proroga 'flessibile' fino al 31 gennaio per uscire

(Afp)
(Afp)

Il parlamento britannico ha respinto la richiesta del primo ministro Boris Johnson per elezioni anticipate il 12 dicembre. La mozione, secondo quanto riferisce la Bbc, ha ottenuto 299 voti favorevoli, sotto la soglia della maggioranza di due terzi, pari a 434 voti, necessaria per la sua approvazione.

Ma il premier non si arrende e annuncia che presenterà una breve legge per andare alle urne a quella data. Per l'approvazione di una legge non sarà necessaria la super maggioranza di due terzi richiesta per la mozione: dovrebbe essere messa ai voti martedì. Per la sua approvazione basteranno 320 voti, che potrebbero essere raggiunti con i nazionalisti scozzesi e i Lib Dem. Tuttavia al momento non c'è un accordo sulla data: il governo insiste per il 12 dicembre, mentre gli altri due partiti vogliono il 9, in modo da impedire che l'accordo sulla Brexit possa essere approvato prima dello scioglimento delle Camere.

Secondo la Bbc, negoziati fra le parti sono in corso a Westminster per raggiungere un compromesso, anche se Lib Dem e nazionalisti scozzesi insistono pubblicamente per il 9. Dai laburisti arrivano intanto obiezioni sulla tenuta di elezioni sotto Natale, con la possibilità che il maltempo e i rigori dell'inverno rendano difficile per gli elettori raggiungere i seggi.

I laburisti, come ha ripetuto il loro leader Jeremy Corbyn, vogliono un'assoluta garanzia che sarà evitata una Brexit senza accordo prima di sostenere il voto. E' la terza volta che viene bocciata una mozione di Johnson per elezioni anticipate: il 4 settembre la mozione aveva ricevuto 298 voti, il 9 settembre ne aveva ottenuti 293 e questa volta ne ha raccolti 299. Per la maggioranza di due terzi servono almeno 434 voti favorevoli.

Intanto l'Unione Europea a 27 "ha concordato di accettare la richiesta del Regno Unito di una proroga flessibile della Brexit fino al 31 gennaio 2020. Si prevede che la decisione venga formalizzata attraverso la procedura scritta" annuncia su Twitter il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk. Un portavoce di Downing Street, commentando la notizia del nuovo rinvio, ha dichiarato che Johnson "non ha nulla da rimproverarsi per non essere riuscito a centrare l'obiettivo di uscire dalla Ue il 31 ottobre, come lui ha ripetutamente promesso, ma la colpa è del Parlamento".

Ma cosa è la proroga flessibile ("flexextension")? Si intende che, se il Regno Unito ratificherà l'accordo di ritiro prima del 31 gennaio, allora ovviamente potrà uscire prima. Questa è la terza proroga della Brexit che viene concessa dall'Ue al Regno Unito: la decisione non è stata presa la settimana scorsa a causa dell'opposizione della Francia, che premeva per un rinvio più breve, per mantenere la pressione sui britannici, cosa che non dispiaceva a Johnson, impegnato a premere sulla Camera dei Comuni. I francesi, tuttavia, alla fine hanno ceduto e ha prevalso la linea di concedere il rinvio fino al 31 gennaio per procedura scritta.

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