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Libia, fonti Farnesina: "Soluzione solo politica, non militare"

20 dicembre 2019 | 12.14
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Ultimatum di Haftar alle forze di Misurata: tre giorni per ritirarsi. Onu denuncia interferenze straniere

(AFP PHOTO)
(AFP PHOTO)

''La soluzione alla crisi libica può essere solo politica, non militare. Per questo motivo continuiamo a respingere qualsiasi tipo di interferenza, promuovendo invece un processo di stabilizzazione che sia inclusivo, intra-libico e che passi per le vie diplomatiche e il dialogo''. Così fonti della Farnesina all'indomani della lettera inviata dal premier libico Fayez al-Serraj all'Italia e ad altri tre Paesi circa la richiesta di aiuti militari.

Intanto arriva l'ultimatum di Haftar: le forze di Misurata hanno "72 ore" per ritirarsi da Tripoli e Sirte. A lanciarlo è stato Ahmed Al-Mismari, portavoce dell'autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna) guidato dal generale Khalifa Haftar, secondo quanto riportano i media satellitari arabi. In un comunicato, al-Mismari ha minacciato di continuare a bombardare le milizie di Misurata se tale ritiro non si verificasse, sottolineando come le forze dell'Lna abbiano preso di mira un deposito di armi inviate dalla Turchia.

Le operazioni sono state condotte "in risposta all'annuncio da parte del governo di accordo nazionale di una richiesta di supporto logistico e tecnico alla Turchia" ha dichiarato al-Mismari sulla sua pagina Facebook, sottolineando come la richiesta di aiuto ad Ankara di al-Serraj rappresenti "un inutile tentativo di salvataggio".

"La guerra è un'opzione che siamo stati costretti a scegliere per liberare la Libia dalle milizie terroristiche che prendono ordini da Turchia e Qatar" ha aggiunto al-Mismari.

ONU - In queste ore la missione delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) denuncia i "recenti sviluppi" nel Paese africano, "l'escalation militare, le crescenti interferenze straniere in Libia e lo scambio di accuse di tradimento tra le parti libiche, che mettono a rischio l'unità della Libia" si legge in una dichiarazione su Twitter e Facebook, nella quale la missione insiste per una "soluzione politica" considerata "l'unica soluzione alla crisi" che si trascina nel Paese dal 2011, dalla fine dell'era di Muammar Gheddafi.

"Unsmil continua con l'incessante impegno per arrivare a una posizione internazionale unita sulla crisi libica" conclude la nota, che sollecita "i libici a tornare al dialogo, tutelare le vite degli innocenti, porre fine ai combattimenti tra i fratelli, porre un freno alle interferenze straniere ed evitare ulteriori catastrofi per i civili".

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