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Virus Cina, Italia valuta blocco voli

30 gennaio 2020 | 09.38
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Al lavoro per rimpatrio connazionali. All'arrivo sarà eseguito un protocollo sanitario definito dal ministero della Salute

(Afp)
(Afp)

L'Italia sta valutando il blocco dei voli dalla Cina verso l'Italia. E' intanto prevista per oggi la partenza del volo che dovrà rimpatriare circa una sessantina di italiani sui 70 che si trovano a Wuhan, in Cina, epicentro del coronavirus. L'orario del volo, riferiscono fonti diplomatiche, non è ancora stato fissato, in attesa del via libera definitivo dalle autorità cinesi. Nelle prossime 24 ore saranno rimpatriati 60 italiani che stanno a Wuhan, mentre 15 di loro devono ancora decidere cosa fare perché sono persone con un matrimonio misto”, ha detto il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, in un'intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei.

“Per tutti loro vale la situazione della asintomatologia – ha aggiunto Zampa - quindi non risultano infetti. Comunque rientreranno con un volo militare. Questi connazionali verranno sottoposti agli accertamenti al loro arrivo. Il loro arrivo era già stato pianificato ed è questione di poche ore. Già ora risultano non infetti. È evidente che per la loro tutela e anche per la nostra saranno fatti gli accertamenti del caso. Mi sento di tranquillizzare tutti. Mi spiace dirlo ma credo che anche la stampa e l'informazione italiana abbiano contribuito alla psicosi”. “L'Italia – ha concluso Zampa - resta il Paese dove non c'è in Europa alcun caso, abbiamo un sistema di controlli che nessun altro Paese ha predisposto in maniera così rapida. Tutti i giorni al ministero c'è una task force e il ministro è stato sempre presente, non ne ha saltata una”.

Ieri, in riferimento al rimpatrio dei cittadini italiani, il capo dell'Unità di crisi della Farnesina, Stefano Verrecchia, parlando con SkyTg24, aveva assicurato che "il nostro interesse è di farli tornare il prima possibile per far cessare questa situazione complessa per i nostri connazionali". "Abbiamo messo in atto - aveva poi spiegato Verrecchia parlando con Rai News - una collaborazione con il comitato interforze, il ministero della Difesa, il ministero della Sanità e l'ospedale Spallanzani un aereo che dovrebbe partire domani dall'Italia per riportare i nostri connazionali che si trovano nell'area di Wuhan". Il capo dell'Unità di crisi della Farnesina ha ricordato che la soluzione via terra, che era stata prospettata in un primo momento, era "più complessa anche per ragioni di quarantena, da una città della Cina all'altra, dove sarebbero dovuti andare, appesantendo notevolmente la situazione dei nostri connazionali".

Verrecchia aveva quindi ricordato che si è ancora in attesa delle autorizzazioni da parte delle autorità cinesi, "noi stiamo lavorando con la nostra ambasciata in Cina, che sta facendo un lavoro eccezionale in questi giorni, per ottenere queste autorizzazioni che sono complesse". A bordo del volo, che non sarà a pagamento, aveva precisato, ci sarà "personale medico, perché naturalmente dovrà essere fatto qualche controllo sia in partenza che in arrivo e il ministero della Sanità sta predisponendo tutti gli strumenti per mettere in sicurezza i connazionali", che comunque al momento stanno bene.

Secondo quanto riporta in una nota l’Unità di Crisi della Farnesina, il velivolo raggiungerà direttamente l’aeroporto di Wuhan con a bordo personale medico specializzato, infermieri e adeguato equipaggiamento sanitario per garantire un trasporto sicuro. All'arrivo in Italia, i connazionali seguiranno un protocollo sanitario definito dal ministero della Salute.

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