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Impeachment, repubblicani puntano a voto finale questa notte o domani

31 gennaio 2020 | 11.58
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Maggioranza repubblicana prossima a chiusura processo per Donald Trump

Foto Afp
Foto Afp

Dopo 35 ore di presentazione degli argomenti di accusa e difesa, 16 ore di domande da parte dei senatori, la maggioranza repubblicana al Senato si sente ormai prossima alla chiusura del processo di impeachment di Donald Trump con un voto finale, e l'assoluzione scontata, questa notte o sabato mattina presto.

Dopo che il senatore Lamar Alexander ha annunciato che oggi voterà no alla mozione dei democratici per proseguire il processo con i testimoni, i repubblicani si sentono sicuri del fatto di avere i voti necessari a bloccare il tentativo dei dem di imporre la convocazione dei testimoni, ipotesi che aveva preso terreno nei giorni scorsi dopo che era scoppiata la bomba delle rivelazioni di John Bolton. Ed anche alcuni repubblicani erano sembrati propensi a sentire la testimonianza dell'ex consigliere per la Sicurezza Nazionale.

Alla fine però i democratici sembrano non essere riusciti a convincere quattro repubblicani a votare per loro e quindi i leader Gop prevedono di archiviare nell'udienza di oggi la mozione e passare alla chiusura dell'impeachment. Sembra essersi rivelata vincente la strategia del leader Mitch McConnell che nei giorni scorsi, in incontri privati con i senatori tentati di votare per i testimoni, ha messo in guardia dal rischio di aprire, approvando la mozione, un "selvaggio West" in cui i democratici avrebbero potuto prolungare il processo per settimane. "Credo che la gente ha iniziato a capire che non si trattava di un solo testimone e che poteva finire in mesi di ritardo", ha detto il senatore John Cornyn del Texas.

Nonostante queste pressioni, due senatori, Susan Collins e Mitt Romney, hanno detto che voteranno con i democratici per i quali comunque rimane ancora un chance. Se la quarta moderata, Lisa Murkowski che finora non ha sciolto la riserva, alla fine deciderà di votare come Romney e Collins alla fine ci si troverà in una situazione di stallo 50 e 50. A questo punto, sarebbe il giudice capo della Corte Suprema John Roberts a dover emettere il voto decisivo, ma per lui sarebbe molto pericoloso esporsi ad una scelta che, in un senso o in un altro, sarebbe vista come politicizzata. Ma i repubblicani affermano che questo scenario è poco probabile.

I democratici, comunque, non intendono darsi per vinti e stanno passando in queste ore in rassegna modi in cui potrebbero impedire ai repubblicani di chiudere velocemente il processo. "Stiamo valutando queste opzioni, se possiamo cambiare le regole, quali mozioni possiamo presentare. Non andremo via in silenzio nella notte", è il monito che lancia uno dei senatori dem.

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