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Virus, Oms: "Rischio diffusione globale resta alto"

04 febbraio 2020 | 18.27
LETTURA: 4 minuti

"E' il momento che tutti i Paesi si preparino". Si aggravano i coniugi cinesi: prognosi riservata. Negativo a test il 17enne italiano rimasto a Wuhan. Prima vittima a Hong Kong. Bilancio sale a 426 morti. Primo contagio in Belgio. Esperti: "Falla nello studio che prova contagi senza sintomi". Governatori del Nord: "Isolare alunni in arrivo da Cina". Azzolina: "Non c'è emergenza per le scuole"

(Afp)
(Afp)

"Il rischio che il coronavirus si diffonda a livello globale rimane alto. E' il momento che tutti i Paesi si preparino". A dirlo il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante un briefing tecnico sul coronavirus.

Nel suo ultimo report l'Oms riferisce che nessun nuovo Paese ha riportato casi di coronavirus nelle ultime 24 ore. Sono 20.630 i casi confermati (3.241 nuovi, cioè registrati nelle ultime 24 ore), di cui 20.471 in Cina (3.235 nuovi). Sempre in Cina si registra la totalità delle morti, 425 (64 nuove), più una nelle Filippine. Sono 2.788 i casi di malattia grave fra pazienti cinesi. Al di fuori della Cina sono 159 i casi confermati (6 nuovi), in 23 Paesi con, appunto, un decesso.

Il direttore generale dell'Oms ha ribadito l'appello dell'Organizzazione mondiale della sanità "a tutti i Paesi a non imporre restrizioni non necessarie, che interferirebbero con i viaggi e il commercio. Queste restrizioni possono avere l'effetto di aumentare la paura e lo stigma, con benefici limitati per la salute pubblica". Il dg ha ribadito anche l'importanza della "solidarietà globale, l'unico elemento che può sconfiggere il coronavirus, che inizia con la partecipazione collettiva alle operazioni di sorveglianza e con lo scambio di dati. Continuiamo a lavorare a stretto contatto con il governo cinese per sostenere i suoi sforzi per affrontare questo focolaio nell'epicentro. Questa è la nostra migliore possibilità che abbiamo di prevenire una crisi globale più ampia". Ma "senza dati migliori, è molto difficile per noi valutare come si sta evolvendo l'epidemia, quale impatto potrebbe avere e fornire le raccomandazioni più appropriate".

Si aggravano i coniugi cinesi: prognosi riservata

"Abbiamo ricevuto report completi" sui 176 pazienti colpiti da coronavirus al di fuori della Cina "solo per il 38% dei casi e anche alcuni Paesi ad alto reddito sono rimasti indietro nella condivisione dei dati - ha spiegato il direttore generale - Scriverò ai ministri della Salute affinché venga migliorato questo aspetto, perché solo con la solidarietà globale si potrà combattere questa epidemia, e mettere a disposizione i dati è la via principale".

Tedros Adhanom Ghebreyesus ha fornito una serie di cifre, spiegando che "l'Oms ha inviato 531.000 mascherine, 350.000 paia di guanti, 40.000 respiratori e quasi 18.000 camici isolanti dai nostri magazzini a Dubai e Accra, a 24 Paesi. Invieremo anche 250.000 test a oltre 70 laboratori di riferimento a livello globale per facilitare e accelerare le diagnosi".

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