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Coronavirus, i ritardi nell'allarme

17 febbraio 2020 | 07.20
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Xi Jinping sapeva dell'epidemia già il 7 gennaio, cioè settimane prima che affrontasse pubblicamente la questione

(Foto Fotogramma/Ipa)
(Foto Fotogramma/Ipa)

Xi Jinping sapeva dell'epidemia del nuovo coronavirus già il 7 gennaio, cioè settimane prima che affrontasse pubblicamente la questione. E chiese un'azione decisa alle autorità locali per fermarla. E' quanto emerge dal testo di un intervento presidente del 4 febbraio scorso in cui afferma di aver dato ordini già il 7 gennaio scorso.

Secondo quanto pubblicato dal Giornale del Popolo, organo del partito comunista cinese, Xi durante una riunione del Politburo del partito ai primi di gennaio "emise ordini per lavorare al fine di prevenire e controllare la diffusione del nuovo coronavirus".

Nonostante l'ordine di Xi, le autorità di Wuhan non avrebbero intrapreso un'azione decisa per contenere il virus, tanto che confermarono per il 18 gennaio il banchetto di massa con 40mila famiglie, nel tentativo di raggiungere il Guinness dei primati.

La decisione delle autorità cinesi di diffondere il discorso, finora riservato di Xi, arriva dopo che Pechino ha rimosso diversi leader della provincia di Hubei colpevoli di non avere affrontato in tempo l'emergenza. Ma è anche un'indicazione degli sforzi per tutelare la reputazione del presidente ed evitare che Xi venga coinvolto nelle critiche per la mancata prevenzione.

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