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Coronavirus, ambasciatore cinese a Roma: "Sostegno a Italia"

02 marzo 2020 | 16.20
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Li Junhua in un'intervista all'Adnkronos: "Mantenere fiducia, no panico". E aggiunge: "Disponibili a fornire ogni aiuto e a rafforzare la cooperazione per vincere battaglia epidemia"

Coronavirus, ambasciatore cinese a Roma:

di Maria Grazia Napolitano
Mantenere la fiducia, evitare il panico. L'ambasciatore cinese a Roma, Li Junhua, in un'intervista all'Adnkronos esprime la solidarietà di Pechino all'Italia, che da dieci giorni è in prima linea nella battaglia contro il coronavirus, con oltre mille contagi. "La situazione dell’epidemia in Italia si è aggravata negli ultimi giorni e il Paese è sotto pressione. Credo che quando la sicurezza e la salute di un popolo vengono minacciati, il governo debba agire rapidamente, preparandosi al meglio al combattimento", sostiene l'ambasciatore.

Secondo Li, "in questo momento è fondamentale mantenere la fiducia ed evitare il panico: esprimiamo la nostra comprensione e il nostro sostegno per l’impegno e le misure di prevenzione e contenimento intraprese dal governo italiano".

L'ambasciatore fa sapere quindi che "la Cina è disponibile, in base alle necessità italiane, a fornire tutto l’aiuto nelle sue possibilità e a rafforzare tutte le forme di cooperazione, per vincere insieme la battaglia contro l’epidemia".

L'economia italiana, così come quella cinese, ce la farà a superare le difficoltà provocate dall'epidemia di nuovo coronavirus, ha affermato ancora Li Junhua, in un'intervista all'Adnkronos dicendosi "ottimista" sulla possibilità che le imprese dei due Paesi ce la facciano a rialzarsi.

"Quest’epidemia ha sicuramente avuto un impatto piuttosto grande sull’economia cinese, ma le difficoltà sono momentanee, temporanee, mentre il mercato cinese è enorme, ha un grande potenziale ed è tenace e i consumi sono vigorosi - sottolinea - Stiamo agendo in due direzioni principali: da un lato contenendo l’epidemia e dall’altro riprendendo la produzione. In tutte le province cinesi, fatta eccezione per lo Hubei, ci stiamo impegnando per riprendere il lavoro e la produzione".

L'ambasciatore spiega che "per aiutare le imprese a superare il momento di difficoltà, il governo centrale ha emanato una serie di politiche di sostegno: ad esempio, ha creato dei prestiti agevolati per le Pmi, abbassato i tassi di interesse, ridotto o annullato il carico fiscale sulle imprese in difficoltà; ha creato gli aiuti per le aziende per assumere personale ove necessario e per risolvere problematiche nella produzione e nella logistica. Crediamo che, dopo l’epidemia, l'economia cinese si vivrà un momento di nuovo vigore".

"In un contesto globalizzato come quello attuale, tutte le economie del mondo sono integrate, unite, nella gioia e nel dolore, e anche l’economia italiana sta subendo il colpo sferrato dall’epidemia - sottolinea Li - Abbiamo notato come anche il governo italiano abbia emanato una serie di misure a sostegno delle imprese e dei lavoratori per superare la crisi. Personalmente sono ottimista sul fatto che l’economia italiana possa superare questa difficoltà e che le imprese possano rimanere stabili e migliorare".

Nei rapporti tra Roma e Pechino, una volta passata l'emergenza coronavirus, tornerà il sereno dopo le tensioni delle settimane scorse provocate dalla decisione del governo italiano di bloccare i voli diretti con la Cina, assicura Li Junhua che poi, parlando di quella misura, prevista fino a fine aprile, ribadisce l'auspicio che vengano fatti gli "adeguamenti necessari". "'Dopo la pioggia viene sempre il sereno, io credo che, dopo aver sconfitto il virus, i rapporti tra Italia e Cina torneranno a vivere uno sviluppo ancora più grande e più sano", sostiene l'ambasciatore, ricordando il messaggio inviato nei giorni scorsi dal presidente cinese Xi Jinping al presidente Sergio Mattarella, in cui ribadisce che "le difficoltà sono temporanee, l'amicizia imperitura". "Quest'anno ricorre il 50mo anniversario dall'instaurazione delle relazioni diplomatiche, i rapporti tra i due Paesi nell'ultimo mezzo secolo hanno vissuto molti vicissitudini internazionali - ricorda Li - Nonostante l'epidemia abbia realmente portato a non poche difficoltà temporanee nei contatti quotidiani trai due Paesi, tuttavia dobbiamo guardare a come, mentre affrontiamo una sfida comune, i popoli italiano e cinese hanno sempre cercato l'aiuto reciproco e mantenuto una forte vicinanza".

L'ambasciatore sottolinea che "in realtà, nell'ultimo periodo, i contatti tra Italia e Cina ai massimi livelli non si sono mai fermati, il presidente Xi e il presidente Mattarella si sono scambiati messaggi scritti e il consigliere di Stato e ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ed il ministro degli Esteri Luigi Di Maio hanno avuto colloqui telefonici in cui hanno espresso sostegno reciproco e volontà di affrontare insieme il momento di difficoltà". Quanto al blocco dei voli da e per la Cina, Li ricorda che "la parte cinese ha già espresso la sua preoccupazione per la sospensione dei collegamenti aerei diretti diverse volte". "Dopo lo scoppio di un'epidemia che gli altri paesi vogliano prendere dei provvedimenti a riguardo è comprensibile - sostiene l'ambasciatore - ma questi debbono basarsi su principi di ragionevolezza e adeguatezza. So che molti media, aziende e cittadini italiani si sono fatti sentire per esprimere il loro dissenso su tale misura. Quel che si può dire è che attendiamo che il governo italiano, in base al reale stato dei fatti, voglia fare gli adeguamenti necessari alle misure intraprese".

Quanto alla risposta della Cina all'epidemia di nuovo coronavirus è stata "senza precedenti" e di questo bisogna esserne "fieri", afferma Li Junhua, rivendicando l'efficacia delle misure messe in campo dal suo Paese, dove in effetti l'epidemia sta rallentando, i contagi diminuiscono, così come le vittime, mentre aumenta il numero dei guariti. "La mitigazione dell'epidemia in Cina mostra chiaramente come le misure di prevenzione e controllo del governo cinese siano corrette ed efficaci ed è la prova più tangibile del contributo che la Cina sta dando al mondo intero - afferma Li - Credo che questo non sia solo il mio punto di vista, ma sia qualcosa di pienamente riconosciuto dall'Organizzazione mondiale della sanità e dalla comunità internazionale".

L'ambasciatore ricorda che "dopo lo scoppio dell'epidemia, sotto la salda e diretta guida del presidente Xi Jinping, abbiamo intrapreso le misure più onnicomprensive, rigide e complete. Che si tratti della 'chiusura totale' della città di Wuhan, delle corse per salvare i malati del personale medico sanitario o della disponibilità garantita di ogni tipo di bene materiale, le misure cinesi sono state di grande portata, messe in atto rapidamente, numerosissime, altamente efficaci e più uniche che rare".

Secondo Li, "le misure cinesi hanno permesso al mondo intero di guadagnare tempo prezioso per sconfiggere l'epidemia e al contempo hanno fornito esperienza preziosa per gli altri Paesi". Il team di esperti dell'Oms dopo la sua visita studio in Cina ha affermato che i metodi attuati da Pechino sono efficaci. Di fronte all'epidemia - conclude l'ambasciatore - la Cina, l'intero Paese dall'alto al basso, ha mostrato uno spirito di unione e resistenza senza precedenti e rispondendo al virus in un modo senza precedenti, di questo vado molto fiero".

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