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Da re di Hollywood al carcere, la parabola di Weinstein

11 marzo 2020 | 18.08
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Foto AFP
Foto AFP

La condanna a 23 anni di carcere per stupro e violenza sessuale è l'ultimo (finora) atto della parabola discendente di Harvey Weinstein, l'ex uomo più potente di Hollywood, divenuto protagonista del processo simbolo del movimento #MeToo. Ecco le tappe principali della vicenda. Era OTTOBRE 2017 quando il New York Times e il settimanale New Yorker pubblicano una serie di articoli che riferiscono nel dettaglio numerose accuse contro Weinstein. Dal quel momento si scatena una valanga di rivelazioni e accuse contro il produttore e prende vita il movimento #MeToo.

Nel MAGGIO 2018 Weinstein viene arrestato a New York con le accuse di atti sessuali criminali e stupro. Quest'ultima accusa parte dalle rivelazioni dell'attrice Jessica Mann, che sostiene di essere stata violentata da Weinstein nel 2013. A LUGLIO 2018 i magistrati dell'accusa aggiungono al procedimento contro Weinstein anche la denuncia dell'ex assistente di produzione Mimi Haleyi, che sostiene di essere stata costretta nel 2006 ad un rapporto orale da parte del produttore.

A OTTOBRE 2018 un giudice respinge la denuncia fatta da Lucia Evans, che sosteneva di essere stata costretta da Weinstein ad un rapporto orale nel 2004. Nell'AGOSTO 2019 i magistrati dell'accusa ottengono dal giudice di poter chiamare a testimoniare l'attrice Annabella Sciorra. Le sue accuse di stupro contro Weinstein non possono essere accolte, perché il reato, risalente ai primi anni '90, è andato prescritto. Tuttavia, la sua testimonianza viene ritenuta preziosa per definire il quadro generale dell'accusa.

L'11 DICEMBRE 2019 Weinstein e la sua ex compagnia cinematografica, ormai in bancarotta, raggiungono un patteggiamento da 25 milioni di dollari con alcune donne che accusano l'ex produttore di violenze sessuali. L'accordo potrebbe mettere fine a quasi tutte le cause civili di risarcimento contro l'ex produttore.

Il 6 GENNAIO 2020 Weinstein viene accusato a Los Angeles di avere stuprato una donna e di avere compiuto violenze sessuali su un'altra donna nel 2013. Il successivo 7 GENNAIO a New York inizia la selezione della giuria per il processo che si terrà davanti alla Corte Suprema dello Stato. Il 23 GENNAIO, Sciorra rende in aula la sua drammatica testimonianza. L'attrice, nota per la sua partecipazione a 'I Sopranos', racconta in come Weinstein, anni addietro, fece irruzione nel suo appartamento di New York. "Montò sopra di me e mi violentò", dice tra le lacrime.

Il 27 GENNAIO è la volta di Haleyi di ricostruire in aula come l'ex produttore la costrinse ad avere un rapporto orale. Durante il contro interrogatorio della difesa, la donna ammette però di avere continuato, dopo quell'episodio, a scambiarsi email amichevoli con l'ex produttore. Il 31 GENNAIO ha inizio la testimonianza di Mann, che si protrarrà per diverse udienze. La donna descrive le violenze subite, ma ammette di avere di fatto intrattenuto una relazione con Weinstein.

Il 13 FEBBRAIO nella sua arringa finale, l'avvocato di Weinstein, Donna Rotunno, dipinge l'ex produttore come la vittima di magistrati "eccessivamente zelanti" che hanno dato vita a una "falsa narrativa". Il giorno successivo, il 14 FEBBRAIO, il procuratore Joan Illuzzi punta il dito contro la "mancanza di empatia umana" di Weinstein e definisce le sue azioni il "marchio di fabbrica di un predatore" che trattava le donne come "formiche che poteva calpestare senza conseguenze".

Il 18 FEBBRAIO, dopo settimane di udienze e testimonianze, la giuria compista da sette uomini e cinque donne si riunisce per decidere il verdetto, che viene raggiunto il 24 FEBBRAIO. Weinstein è giudicato colpevole di atti sessuali criminali e stupro di terzo grado. Tuttavia, l'ex produttore non viene ritenuto colpevole delle accuse più gravi di violenza sessuale predatoria. Weinstein viene immediatamente condotto in carcere. L'11 MARZO, il giudice James Burke stabilisce che l'ex produttore dovrà scontare 23 anni in carcere.

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