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Coronavirus, Gozi: "Dubito da Eurogruppo esca soluzione definitiva"

07 aprile 2020 | 15.09
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"Giusto che decidano leader, si andrà a settimana prossima"

Foto Fotogramma
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Dall'Eurogruppo che si riunisce oggi "non credo che possa uscire una decisione definitiva" sulle misure economiche necessarie ad affrontare la crisi prodotta dalla pandemia di Covid-19. Ma è "fisiologico", visto che si tratta di questioni eminentemente politiche e non tecniche, che a decidere siano "i leader" dei Paesi membri dell'Ue, probabilmente "la settimana prossima", dopo Pasqua. A fare il punto con l'Adnkronos, in vista dell'Eurogruppo di oggi pomeriggio, è l'eurodeputato di Renew Europe Sandro Gozi, eletto in Francia nella lista 'macronista' Renaissance, già sottosegretario agli Affari Europei con Matteo Renzi prima e con Paolo Gentiloni poi.

Quelle che tratterà oggi l'Eurogruppo, dice Gozi, cioè il pacchetto di misure anticrisi (piano Sure, piano Bei per le pmi, linee di credito del Mes e, punto più controverso, un fondo destinato ad emettere obbligazioni comuni) non sono "questioni tecniche. Certamente c'è un lavoro tecnico da fare, e tutti lo stanno facendo, ma la questione è di volontà politica e di scelte politiche di fondo. Va dimostrato il senso dell'urgenza necessario, lo spirito di solidarietà e la volontà di rafforzare l'integrazione europea".

"Finora - continua Gozi - abbiamo fatto la contabilità dei morti: è tempo di fare la contabilità delle risorse nuove che l'Europa mette a disposizione per il suo rilancio. Un rilancio che è di valori, ancor prima che economico e sociale. Ovviamente le tre cose stanno insieme".

"Auspico - prosegue Gozi - che l'Eurogruppo possa andare il più lontano possibile nel negoziato. Credo che, dovendo fare delle scelte politiche di fondo, sia molto probabile che il processo continui la prossima settimana e per questo credo che siano decisive le prese di posizione del Parlamento Europeo e dei leader riuniti in Consiglio".

"Non credo - continua - che sia la riunione della venticinquesima ora, quella dell'Eurogruppo. E' un appuntamento importante, con un processo complesso, perché deve messere insieme tanti tasselli di un mosaico".

Gozi ritiene che sia, "oltre che necessario, anche giusto e sano, che le scelte di fondo non siano lasciate ai ministri delle Finanze e alle tecnocrazie dell'Eurogruppo, che è un organo informale, menzionato in un allegato al trattato, che deve essere inserito il prima possibile nei trattati". L'Eurogruppo, osserva, "oggi manca della trasparenza e del controllo democratico che sono necessari. Va inserito nei trattati e sottoposto a maggiore controllo".

Oggi l'Eurogruppo "esiste, vada avanti nel suo lavoro, però sinceramente mi sembra fisiologico che sulla decisione definitiva, dopo che si sarà espresso il Parlamento Europeo, decidano i leader, perché è una decisione politica di fondo, importantissima, da cui poi derivano le soluzioni specifiche e tecniche".

Per Gozi, la Francia fa bene a insistere perché nelle conclusioni dell'Eurogruppo sia citato il fondo destinato ad emettere obbligazioni comuni per far fronte al debito che occorrerà emettere per superare la crisi: "Penso - dice - che sia assolutamente necessario, spero che lo faccia".

Per Gozi, "non si può accettare una soluzione che non comporti anche risorse aggiuntive fresche. Quindi, il fondo va in questa direzione, comporta risorse aggiuntive fresche: qualsiasi decisione che si limiti agli strumenti esistenti, che vanno mobilitati, ma che non bastano, non è una soluzione soddisfacente".

"E spero che ci saranno diversi governi che si opporranno ad una soluzione al ribasso. Al momento ci sono circa 15 Paesi, su 19 della zona euro, che vogliono soluzioni innovative e risorse fresche. Questo non può non avere un peso. C'è un dibattito importante avviato all'interno della Germania".

"Spero che questo - prosegue Gozi - possa portare Berlino ad una soluzione costruttiva, che è quella di mobilitare l'esistente ma anche, in via temporanea ed eccezionale, darsi la possibilità di trovare nuove risorse. Anche per questo credo che, vista l'importanza della decisione, se occorre qualche giorno in più, ma si arriva ad una soluzione avanzata, valga la pena di negoziare qualche giorno in più", conclude.

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