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Coronavirus, Hamas propone scambio di prigionieri a Israele

09 aprile 2020 | 17.10
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L'offerta che secondo la stampa sarebbe stata inviata attraverso l'Egitto, prevederebbe la liberazione di donne e anziani palestinesi in cambio di informazioni sui resti di due soldati morti nella guerra a Gaza del 2014

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La crisi del coronavirus potrebbe portare ad uno scambio di prigionieri fra Hamas e Israele. Segnali in questo senso arrivano da qualche giorno, ma oggi il quotidiano libanese al Akhbar, rilanciato dai media israeliani, riferisce di una proposta che il leader di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar, ha inviato ad Israele tramite l'Egitto.

Secondo il quotidiano, Hamas chiede la liberazione di donne, minorenni e anziani palestinesi detenuti in Israele, in cambio di informazioni sui resti di due soldati morti nella guerra a Gaza del 2014, Hadar Goldin e Oron Shaul. L'articolo non fa menzione dei cittadini israeliani Avera Avraham Mengistu e Hisham al-Sayed, il primo ebreo etiope e il secondo beduino. Entrambi soffrono di problemi mentali e si ritiene siano prigionieri di Hamas dopo essere entrati per errore nella Striscia.

Ieri un esponente dell'ufficio politico di Hamas, Musa Dudin, li aveva però citati parlando in televisione di una "finestra di opportunità", in un apparente riferimento ad un gesto umanitario durante la crisi del coronovirus. Di un possibile scambio aveva parlato giovedì scorso Sinwar e martedì il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu aveva detto che il suo governo è pronto "ad azioni costruttive" per riportare in patria cittadini e corpi trattenuti a Gaza.

Nel 2009 Israele liberò 20 detenute palestinesi in cambio di un video di Gilad Shalit, soldato prigioniero di Hamas dal 2006. Shalit fu liberato nel 2011 in uno scambio che portò alla scarcerazione di un migliaio di detenuti, fra cui Sinwar. Molti di loro sono stati poi nuovamente arrestati negli anni successivi.

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