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Da Sars a Covid-19, Pechino chiude ospedale dei record

28 aprile 2020 | 08.43
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La struttura, costruita in una settimana nel 2003, il 16 marzo scorso era stata dedicata all'emergenza coronavirus. Nel Paese 6 nuovi casi, 3 sono 'importati'

(Afp)
(Afp)

Sono stati tutti dimessi i pazienti Covid-19 che erano stati ricoverati all'ospedale Xiaotangshan di Pechino, la struttura che venne costruita in una settimana ai tempi della Sars, nel 2003, e che il 16 marzo scorso era stata dedicata all'emergenza coronavirus. Per domani è previsto lo stop a tutte le attività della struttura che ha accolto i casi 'importati' considerati meno gravi e anche casi sospetti in attesa dei controlli medici.

Gli ultimi due pazienti - una 18enne e un 50enne - sono stati dimessi oggi, riportano i media del gigante asiatico. Secondo i dati ufficiali, in Cina sono 82.836 i casi di coronavirus dall'inizio dell'emergenza (1.639 quelli 'importati') e 4.633 i decessi legati alla pandemia. Negli ultimi 44 giorni, scrive l'agenzia Xinhua, l'ospedale Xiaotangshan - nel distretto di Changping, alla periferia nord di Pechino - ha effettuato controlli su 2.175 persone e sono stati segnalati 54 casi confermati di Covid-19.

La Cina registra tre nuovi casi di trasmissione locale di Covid-19 nella provincia di Heilongjiang e tre casi 'importati'. I dati della Commissione sanitaria nazionale parlano di 82.836 casi dall'inizio dell'emergenza e 4.633 morti, mentre sono 77.555 le persone dichiarate guarite dopo aver contratto l'infezione. Nel gigante asiatico i dati ufficiali confermano un totale di 1.639 casi importati: tra questi, 552 persone sono ancora in cura e 21 versano in gravi condizioni.

Sono invece 997 i soggetti asintomatici sotto sorveglianza sanitaria. Anche oggi non vengono segnalati nuovi casi nella provincia di Hubei (68.128 contagi in totale secondo gli ultimi dati), dove si trova Wuhan, la prima città a fare i conti con l'emergenza coronavirus.

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