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Gentiloni: "Avremo un'estate con turismo in Europa e Italia"

14 maggio 2020 | 21.37
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Il commissario Ue all'Economia: "L'estate è una cosa che non solo l'industria, ma anche i cittadini europei vogliono". E ammette: "Una seconda ondata di contagi sarebbe devastante"

Gentiloni:

In Europa "avremo una stagione turistica estiva in Europa e in Italia, che è uno dei Paesi più attraenti d'Europa per il turismo". Il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni intervistato dalla Cnn mostra ottimismo.

"Sicuramente - dice Gentiloni - non sarà lo stesso turismo degli anni scorsi, perché serviranno alcune misure di distanziamento sociale, come abbiamo imparato negli ultimi due mesi. Ma questo non vuol dire che non avremo turismo". Del resto, ricorda, "è in gioco uno dei maggiori settori economici dell'Ue. Sicuramente perderà dei ricavi quest'anno, ma l'estate è una cosa che non solo l'industria, ma anche i cittadini europei vogliono fortemente".

E la Commissione europea - assicura - "si batterà per evitare qualsiasi discriminazione tra gli Stati membri" dell'Ue e "per riaprire gradualmente, verso una situazione normale ai nostri confini".

Ora che l'Europa va verso la riapertura, "bisogna mantenere molto seriamente il distanziamento sociale, tracciare le situazioni in cui si creano nuovi focolai, per evitare una seconda ondata, che sarebbe devastante. Ma i numeri finora - sottolinea Gentiloni - mostrano che questo graduale rilassamento delle misure di contenimento sta funzionando".

"Siamo in terra incognita - aggiunge - quello che sappiamo è che fin dall'inizio della pandemia abbiamo combattuto per limitare alcune reazioni degli Stati membri: all'inizio di marzo alcuni vietavano l'esportazione di mascherine, di ventilatori polmonari verso altri Stati membri". "E ricordo - continua - dozzine di code chilometriche ai confini, in Austria, in Romania, nell'Italia Settentrionale. Poi, gradualmente, siamo riusciti a riaprire questo commercio di beni fondamentali, stabilire corsie preferenziali a tutte le frontiere, assicurare la circolazione di beni primari. Ora, con la riapertura, avremo un compito simile ma diverso: evitare discriminazioni e tenere tutti gli Stati nello stesso percorso di riapertura graduale", ammonisce.

In Europa "si ritornerà alla normalità solo gradualmente. Normalità in Europa vuol dire nessun passaporto, nessun controllo ai confini interni: per tornare a questa situazione servirà un certo numero di settimane, se non c'è un ritorno dell'epidemia". "Condivido - continua Gentiloni - un atteggiamento di prudenza che è quello che l'Ecdc suggerisce ai nostri Stati membri. I numeri permettono di rilassare queste misure, ma dobbiamo mantenere i principi del distanziamento sociale. La stagione di febbraio era in un punto della curva: per il momento non abbiamo un ritorno dell'epidemia, ma dobbiamo essere pronti".

Ospite di 'Piazza Pulita' su La7 il Commissario torna poi a parlare degli aiuti economici agli Stati europei messi in ginocchio dalla crisi. Per Gentiloni sarà necessario un accordo "non semplice" sul Recovery Plan ma, aggiunge, "sono abbastanza ottimista". "Non c'è più opposizione pregiudiziale" a che la Commissione vada sui mercati a raccogliere denaro emettendo bond, "ma si discute di molti dettagli: si dice che il diavolo è nei dettagli, qui c'è un intero inferno di diavoli, nei dettagli", continua Gentiloni. Per fare davvero la differenza e smussare le divergenze tra gli Stati che stanno aumentando "il fondo per la rinascita - conclude Gentiloni - dovrà essere molto consistente". Quanto al Mes, torna a ribadire che se l'Italia dovesse usare le linee del credito "non ci sarà la Troika. Mi dispiace se qualcuno la aspettava per curiosità - ironizza - ma non ci sarà. Non so se il governo le attiverà, ma se lo facesse non arriverebbe la Troika". Quindi per l'ennesima volta ricorda che l'utilizzo delle linee del Mes comporta una sola condizione: spendere questi soldi per le spese sanitarie, non per gli stipendi gli statali o per altre cose", conclude.

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