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Allarme Oms: record 106mila casi in 24 ore, due terzi in soli 4 Paesi

20 maggio 2020 | 18.14
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Il direttore Tedros Ghebreyesus: "È il numero più alto in un solo giorno dall'inizio dell'epidemia, siamo molto preoccupati per il numero crescente che registriamo nei Paesi a basso e medio reddito"

Foto Ipa/Fotogramma
Foto Ipa/Fotogramma

"Abbiamo ancora molta strada da fare in questa pandemia. Nelle ultime 24 ore, sono stati segnalati all'Oms 106.000 casi, il numero più alto in un solo giorno dall'inizio dell'epidemia. Quasi due terzi di questi casi sono stati segnalati in soli quattro Paesi". Lo rende noto il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra.

"Mentre combattiamo questo virus - ha proseguito - dobbiamo garantire che i sistemi sanitari continuino a funzionare. Questa è una priorità altrettanto elevata, perché sono molto alti i rischi che derivano da qualsiasi sospensione di servizi essenziali. Questo è stato fondamentale per la Corea del Sud, che ha limitato la prima ondata di contagi e ora ha identificato e contenuto rapidamente nuovi focolai. Tuttavia, siamo molto preoccupati per il numero crescente di casi che registriamo nei Paesi a basso e medio reddito".

"La risoluzione dell’Assemblea mondiale della sanità (Wha) - ricorda Tedros - stabilisce una chiara tabella di marcia delle attività e delle azioni che devono essere intraprese per sostenere e accelerare la risposta contro il Covid-19 a livello nazionale e internazionale. La risoluzione assegna responsabilità sia all'Oms che ai suoi stati membri - sottolinea - e se verrà implementata garantirà una risposta più coerente, coordinata ed equa, in grado di salvare vite e mezzi di sussistenza. Il documento sottolinea il ruolo chiave dell'Oms nel promuovere l'accesso a tecnologie sanitarie sicure ed efficaci per combattere la pandemia. E accolgo con favore l'impegno degli Stati membri a rimuovere tutti gli ostacoli all'accesso universale ai vaccini, alla diagnostica e alle terapie contro il nuovo coronavirus".

"La risoluzione - ricorda - prevede 4 punti importanti: che esiste una priorità globale a garantire un'equa distribuzione di tutte le tecnologie sanitarie essenziali necessarie per affrontare la pandemia; che i pertinenti trattati internazionali dovrebbero essere sfruttati ove necessario, comprese le disposizioni degli accordi sulla proprietà intellettuale; che i vaccini contro Covid-19 dovrebbero essere classificati come bene pubblico globale; che dovrebbe essere incoraggiata la collaborazione per promuovere sia il settore privato sia la ricerca pubblica. Un'importante risposta collaborativa alla risoluzione sarà la piattaforma tecnologica proposta dal Costa Rica che lanceremo il 29 maggio e che mira a rimuovere le barriere d'accesso a vaccini, medicinali e altri prodotti sanitari efficaci".

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