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Vertice Ue, è il giorno decisivo

19 luglio 2020 | 10.36
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Terza giornata di lavori sul Recovery Fund e il bilancio Ue per il 2021-2027. Merkel: "Possibile nessun risultato. Rutte: "Molto ancora da sistemare". Per Macron "ancora possibile trovare un buon compromesso" ma "non a spese dell'ambizione europea. Orban: "Rutte mi odia, caos è colpa sua". Conte: "Dobbiamo chiudere". (Video 1- 2).

Vertice Ue, è il giorno decisivo

Non è ancora riiniziato il Consiglio Europeo, in cui i capi di Stato e di governo dell'Ue tentano da venerdì mattina di trovare un accordo sul pacchetto anticrisi costituito dall'Mff 2021-27, il Quadro finanziario pluriennale dell'Ue, e su Next Generation Ue, il piano per la ripresa finanziato a debito che dovrebbe sostenere le economie dei Paesi membri più colpiti. Le trattative e gli incontri tra i leader sono in corso, ma nessuna nuova ipotesi di compromesso sarà possibile, a quanto si apprende, finché i quattro Paesi Frugali non accetteranno la dimensione del piano e i principi di governance dei piani nazionali già proposti.

Intanto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel si è riunito con Angela Merkel (Germania), Emmanuel Macron (Francia), Kyriakos Mitsotakis (Grecia), Pedro Sanchez (Spagna), Antonio Costa (Portogallo), Giuseppe Conte (Italia) e Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea. Le trattative continuano e circolano indiscrezioni, per ora non confermate, su una riduzione della componente trasferimenti del Recovery Plan a 375 mld di euro, da 500 mld iniziali e 450 nella proposta avanzata ieri. 375 mld è la metà di 750 mld, quindi il resto, presumibilmente, sarebbero prestiti. I prestiti, a differenza dei trasferimenti, si restituiscono e vanno ad aumentare il debito pubblico dei Paesi beneficiari, ma sarebbero a tasso zero o vicino allo zero, dato che la Commissione, che sarebbe l'emittente dei bond che andrebbero a finanziare sia prestiti che trasferimenti, ha rating molto elevati.

Diversi Stati del Sud si finanziano sui mercati a tassi superiori, specialmente l'Italia, che sul decennale paga l'1,23% malgrado il Pepp della Bce, il triplo della Spagna (0,40%) e del Portogallo (0,41%) e più della Grecia (1,18%), che però ha una situazione completamente diversa. L'esito del vertice sul Recovery Plan è molto atteso sui mercati finanziari, che riaprono domattina: figura tra le prime cinque 'Top things' da tenere d'occhio sui principali siti finanziari mondiali. Un fallimento non verrebbe accolto bene e potrebbe dare il via ad un'ondata di vendite sull'azionario europeo. L'Eurostoxx 50, dal 10 maggio ad oggi ha guadagnato quasi 600 punti, recuperando i livelli della terza decade di febbraio, quando la pandemia è stata rilevata in Europa, sostenuto anche dalla prospettiva di un sostanzioso piano europeo per la ripresa. Se questa prospettiva dovesse svanire o essere messa in dubbio, le conseguenze potrebbero essere pesanti, con il rischio di aggiungere ad una crisi sanitaria ed economica anche una tempesta finanziaria. Per non parlare delle conseguenze sul piano geopolitico.

Riunione anche dei leader dei quattro Paesi frugali. I servizi del Consiglio hanno pubblicato le immagini dell'incontro, cui partecipano l'olandese Mark Rutte, liberale, l'austriaco Sebastian Kurz, popolare, lo svedese Stefan Lofven e la danese Mette Frederiksen, entrambi socialdemocratici. Si è unita alla riunione la premier finlandese Sanna Marin, anche lei socialdemocratica. La Finlandia non fa parte formalmente dei Frugali ma ha manifestato posizioni simili in diverse occasioni.

MOggi sarà "sicuramente il giorno decisivo. Le varie questioni, la dimensione del fondo, i meccanismi di governance e lo Stato di diritto, sono state affrontate a dovere. Non posso ancora predire se ci sarà una soluzione. C'è molta buona volontà, ma ci sono anche molte posizioni e aiuterò a cercare una soluzione. Ma è anche possibile che non ci sia alcun risultato oggi", ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, in una dichiarazione davanti alle telecamere del Consiglio stamani a Bruxelles.

Secondo il presidente francese Emmanuel Macron è invece "ancora possibile trovare un buon compromesso" sull'Mff 2021-27 e su Next Generation Eu, ma il compromesso "non si farà a spese dell'ambizione europea, non per il principio, ma perché siamo davanti ad una crisi inedita sul piano sanitario, economico e sociale. I nostri Paesi ne hanno bisogno e ne ha bisogno l'Europa".
I principali nodi sul tavolo, spiega Macron, sono il legame tra Stato di diritto e accesso ai fondi Ue, la governance dei piani nazionali di ripresa e resilienza, necessari ad accedere alla Recovery and Resilience Facility, e la dimensione di Next Generation Eu. Su questi nodi "bisogna trovare un compromesso nelle prossime ore. Continueremo a batterci", conclude.

Per il premier Mark Rutte un accordo "penso che sia possibile, ma ci sono questioni veramente grosse, come lo Stato di diritto e il mix tra prestiti e trasferimenti. Ci sono tante cose ancora da sistemare". Mentre l'atmosfera venerdì sera a cena si era fatta "tesa", ieri sera "era molto migliore, molto più calma", ha detto. Un accordo è a portata di mano? "Non mi azzarderei a dirlo - ha risposto - continueremo domani (oggi, ndr) e questo è in sé un buon segno. Ma ci sono anche significative differenze in un certo numero di ambiti", ha concluso.

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