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Ue, ecco il bilancio: le cifre fino al 2027

21 luglio 2020 | 15.55
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Nel Quadro Finanziario Pluriennale impegni per 1.074 miliardi e nuove risorse proprie

Afp
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L'Mff, Multiannual Financial Framework, o Quadro Finanziario Pluriennale (Qfp la sigla italiana), è il bilancio di lungo termine dell'Ue. Fissa il livello massimo delle risorse per ogni singola categoria di spesa dell'Ue, per un periodo di sette anni. Oltre a delineare un piano finanziario, stabilisce le priorità di lungo termine dell'Unione. Il bilancio poi viene fissato anno per anno, entro i limiti fissati dall'Mff. Il Consiglio Europeo ha negoziato nel maxivertice concluso all'alba di stamani dopo una maratona di 92 ore, un Mff di 1.074,3 mld di euro di impegni per il 2021-27, contro una proposta del Parlamento Europeo di 1.324,1 mld (tutte le cifre sono a prezzi del 2018).

All'Mff 2021-27 si combina Next Generation Eu, lo strumento, finanziato a debito, disegnato dalla Commissione per affrontare la gravissima crisi economica che si è abbattuta sull'Europa a causa della Covid-19. Strumento che, con 750 mld di euro tra prestiti (360 mld) e trasferimenti (390 mld), potenzierà varie voci dell'Mff, specialmente per i primi anni, quelli che verosimilmente saranno più segnati dalla crisi. In tutto, Mff più Next Generation Eu hanno una 'potenza di fuoco' di 1,82 bilioni di euro (1.824 mld).

I leader, nelle conclusioni, notano che l'ammontare degli impegni è un po' più basso rispetto a quello delineato a febbraio 2020, ma questo taglio "deve essere visto considerando l'ambizioso sforzo europeo per la ripresa" concordato nel corso del vertice, alla luce della pandemia di Covid-19 e delle sue gravi conseguenze economiche. Il prossimo bilancio dovrà fare a meno del Regno Unito, un importante contributore netto, e dovrà finanziare le politiche necessarie a rispondere alle sfide che dovrà affrontare l'Ue, ridotta dalla Brexit a 27 Stati membri.

La Commissione, ricorda l'Ufficio studi del Parlamento Europeo, ha presentato nel maggio 2018 un pacchetto di proposte legislative, equivalenti ad un budget pari all'1,11% del Reddito nazionale lordo dell'Ue a 27 (in tutto 1.134,6 mld di euro, a prezzi del 2018). La proposta teneva conto delle iniziative che gli Stati membri si sono impegnati ad adottare con le dichiarazioni di Bratislava e di Roma, nonché della perdita di un importante contributore al bilancio come il Regno Unito, che ha lasciato l'Ue il 31 gennaio scorso. Il Parlamento Europeo considerava insufficiente la proposta della Commissione e ha sostenuto ripetutamente che l'Mff 2021-27 debba avere un tetto dell'1,3% del Reddito nazionale lordo (1.324,1 mld).

Gli Stati membri, dopo un primo fallimento in un Consiglio Europeo nello scorso febbraio, proprio quando a Codogno emergeva il presunto 'paziente uno' da Covid-19, alla fine hanno negoziato un'intesa, che ora deve passare al vaglio del Parlamento. L'Mff 2021-27, limitandosi all'architettura generale, si compone di sette grandi capitoli di spesa: Mercato unico, innovazione e digitale (impegni per 132,7 mld di euro, contro i 166,3 mld di euro, ai prezzi del 2018, proposti dalla Commissione); coesione, resilienza e valori (377,7 mld, contro 392 mld); risorse naturali e ambiente, che includono agricoltura, pesca e azione contro il cambiamento climatico (356 mld, contro 336,6 mld); migrazioni e gestione delle frontiere (22,6 mld, contro 30,8 mld); sicurezza e difesa (13,1 mld, contro 24,3 mld); vicinato e mondo (98,4 mld contro 108,9 mld); pubblica amministrazione europea (73,1 mld, contro 75,6 mld).

Il finanziamento del bilancio Ue deriva da tre principali fonti di ricavi: le risorse proprie tradizionali (dazi doganali e imposte sullo zucchero), una risorsa propria fondata su una base armonizzata dell'Iva e una terza risorsa propria legata al Reddito Nazionale Lordo (che non è il Pil, ma la somma algebrica del Pil e di diversi flussi di reddito tra Paesi, come i profitti che le imprese realizzano all'estero e rimpatriano, i salari e gli stipendi percepiti all'estero e rimandati a casa, eccetera), che fornisce la maggior parte dei ricavi.

Da tempo il Parlamento Europeo chiede l'introduzione di nuove risorse proprie, cosa che era stata anche chiesta nel 2017 dal gruppo ad hoc presieduto dall'ex commissario alla Concorrenza Mario Monti. Le conclusioni del Consiglio Europeo sul bilancio approvate stamani contengono importanti aperture sulle risorse proprie, principalmente a causa dell'avvento di Next Generation Eu, che comporterà l'emissione di debito da parte della Commissione: se gli Stati membri non vogliono aumentare il loro contributo al bilancio Ue, o tagliano il bilancio (una prospettiva non desiderabile, in chiave europea), oppure introducono nuove risorse proprie, fonti di gettito per finanziare l'Ue.

Anzitutto, in linea con gli obiettivi del Green Deal, si prevede di introdurre, dal primo gennaio 2021, una nuova risorsa composta da una quota dei ricavi di un contributo nazionale calcolato sul peso dei rifiuti costituiti da imballaggi di plastica non riciclata, in ragione di 0,80 euro al kg, con un meccanismo di correzione per evitare effetti troppo regressivi sui contributi nazionali.

Nel primo semestre 2021, inoltre, la Commissione presenterà una proposta per l'introduzione di un meccanismo per l'aggiustamento delle emissioni climalteranti alle frontiere, uno dei cardini economici del Green Deal. In pratica, per proteggere l'industria Ue da una concorrenza extra Ue che non ha gli stessi standard ambientali europei, il contenuto in termini di emissioni delle merci importate nell'Unione verrà corretto alla frontiera, con un dazio ambientale che la Commissione è pronta a difendere in tutte le sedi, a partire dalla Wto.

Si prevede anche l'introduzione di un "tributo digitale" (digital levy) entro il primo gennaio 2023 al più tardi (stessa scadenza per il Carbon Border Adjustment Mechanism). La Commissione è inoltre invitata a presentare una proposta su un Ets (Emission Trading System), il sistema europeo per lo scambio di quote di emissioni, esteso al settore aviazione e a quello marittimo, entrambi con un cospicuo impatto ambientale e finora esclusi. L'Ue lavorerà anche, di qui al 2027, sull'introduzione di nuove risorse proprie, inclusa una tassa sulle transazioni finanziarie.

I ricavi delle nuove risorse proprie verranno utilizzati per ripagare il rimborso anticipato dei debiti contratti dalla Commissione per finanziare Next Generation Eu. Infine, dopo una lunga battaglia negoziale che li ha visti protagonisti del vertice, i Paesi 'Frugali' sono riusciti non solo a conservare, ma persino ad aumentare i rispettivi rebates, gli sconti al contributo al bilancio comunitario, che non hanno più ragion d'essere, essendo stati concessi in ragione dell'esistenza del rebate del Regno Unito ottenuto da Margaret Thatcher negli anni Ottanta ("I want my money back").

La Danimarca ottiene uno sconto annuo di 377 mln di euro; l'Olanda di 1,92 mld; l'Austria di 565 mln, più che raddoppiato; la Svezia di 1.069 mln; la Germania di 3,67 mld. Gli sconti al contributo nazionale vengono finanziati dagli altri Stati membri, in ragione del rispettivo Reddito Nazionale Lordo. Ora, dopo l'unanimità sull'Mff raggiunta in Consiglio, dovrà esprimersi il Parlamento Europeo.

Il regolamento sul Qfp deve essere approvato dal'Aula, che può approvare o respingere la posizione del Consiglio, ma non può emendarla. Per la decisione sulle risorse proprie, invece, servono, dopo l'unanimità in Consiglio, il parere del Parlamento e la ratifica da parte di ogni Stato membro, in base alle rispettive norme costituzionali.

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