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Usa chiudono consolato cinese a Houston: "Proteggere informazioni"

22 luglio 2020 | 12.32
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La portavoce del dipartimento di Stato, Morgan Ortagus, ha confermato che Washington ha chiesto a Pechino di chiudere la sua sede diplomatica nella città texana

Immagine di repertorio (Afp)
Immagine di repertorio (Afp)

Gli Stati Uniti hanno ordinato la chiusura del consolato cinese a Houston "per proteggere le proprietà intellettuali e le informazioni private degli americani". Così la portavoce del dipartimento di Stato, Morgan Ortagus, ha confermato la notizia che Washington ha chiesto a Pechino di chiudere la sua sede diplomatica nella città texana. Il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, ha detto che la Cina "chiede agli Stati Uniti di ritirare immediatamente la decisione sbagliata, altrimenti dalla Cina arriveranno le necessarie e legittime reazioni". Ortagus ha ricordato poi che la Convenzione di Vienna afferma che i diplomatici stranieri devono "rispettare le legge e le normative del Paese ospitante" e "hanno l'obbligo di non interferire con i suoi affari interni". Gli Usa - ha aggiunto - "non tollereranno le violazioni da parte del Partito comunista cinese della nostra sovranità e l'intimidazione del nostro popolo, così come non abbiamo tollerato le sue pratiche commerciali inique, il furto di posti di lavoro americani ed altri comportamenti scorretti".

Hu Xijin, direttore del giornale controllato dal governo cinese Global Times, ha scriitto su Twitter che ai dipendenti del consolato è stato chiesto di partire entro 72 ore. "L'unilaterale chiusura del consolato generale cinese a Houston entro un tempo breve, rappresenta un'escalation senza precedenti delle recenti azioni contro la Cina", ha detto, da parte sua, il portavoce cinese Wang denunciando l'azione di Washington. Gli Stati Uniti hanno sei consolati nel territorio cinese: a Pechino, Chengdu, Guangzhou, Shanghai, Shenyang e Wuhan.

Con una mossa che Pechino definisce "un'escalation senza precedenti' nelle tensioni in atto tra Cina e Stati Uniti, le autorità americane hanno chiesto "senza preavviso" alla Cina di chiudere il proprio consolato a Houston, in Texas. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri cinese, annunciando che vi saranno misure di risposta se Washington non ritirerà la sua richiesta. Un portavoce del ministero degli Esteri cinese ha definito la mossa di Washington "una provocazione politica unilaterale lanciata dagli americani che viola in modo grave la legge internazionale, le norme fondamentali che regolano le relazioni internazionali e l'accordo bilaterale per i consolati tra Cina e Usa". Nel briefing quotidiano con la stampa, il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin ha spiegato che le autorità statunitensi hanno notificato ieri alla Cina che deve chiudere il consolato nella città texana

La polizia di Houston ha confermato su Twitter di essere intervenuta ieri, insieme ai vigili del fuoco, di fronte all'edificio del consolato cinese nella città texana perché "si vedeva del fumo uscire dalla cortile esterno". Agli agenti non è stato però "concesso l'accesso" nell'edificio che come sede diplomatica è sotto la sovranità cinese. Diversi media di Houston riportano infatti come, poco dopo che l'amministrazione Trump ha notificato a Pechino la richiesta di chiudere il consolato in 72 ore, si sono viste persone che bruciavano documenti nel cortile, come mostra anche un video trasmesso da una tv locale. La Cina ha cinque consolati negli Stati Uniti e quello di Houston, aperto nel 1979, ha 900mila cittadini cinesi iscritti nei suoi registri. Il portavoce cinese ha affermato che la sede diplomatica cinese sta operando normalmente, in risposta alle notizie della stampa locale che hanno riportato che nel cortile dell'edificio che ospita il consolato sarebbero stati bruciati dei documenti.

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