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Usa-Cina, è guerra sull'informazione

04 agosto 2020 | 12.15
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Pechino minaccia rappresaglie: "Dagli Usa repressione politica ai danni dei media e dei giornalisti cinesi"

Fotogramma /Ipa
Fotogramma /Ipa

"Chiediamo agli Stati Uniti di porre fine alla repressione politica ai danni dei media e dei giornalisti cinesi o la Cina sarà costretta ad adottare le necessarie e adeguate azioni a tutela dei suoi interessi legittimi". Parola del portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin. In dichiarazioni riportate dalla Cgtn, Wang ha sostenuto che neanche un giornalista cinese negli Usa ha ottenuto il rinnovo del visto da quando l'11 maggio gli Stati Uniti hanno posto il limite dei 90 giorni con possibilità di rinnovo. E i reporter cinesi - che Wang non ha chiarito quanti siano - potrebbero essere costretti alla partenza nei prossimi giorni.

La rappresaglia - secondo il direttore del Global Times, Hu Xijin - potrebbe colpire i giornalisti americani a Hong Kong, l'ex colonia britannica ormai nell'orbita di Pechino. "Da quello che so, dal momento che gli Usa non hanno rinnovato i visti ai giornalisti cinesi, la parte cinese si è preparata al peggior scenario, quello in cui tutti i reporter cinesi dovranno lasciare gli Usa - ha twittato Hu direttore del giornale che è la voce all'estero del governo di Pechino - Se questo sarà il caso, la parte cinese risponderà, anche prendendo di mira i giornalisti americani a Hong Kong".

"Resta il potere diplomatico del governo centrale colpire i giornalisti statunitensi a Hong Kong", ha commentato Wang nelle dichiarazioni rilanciate dalla Cgtn.

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