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Beirut, quel deposito 'bomba a orologeria'

05 agosto 2020 | 11.22
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Le 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio esplose ieri erano state sequestrate nel 2014 da una nave che avrebbe dovuto dirigersi verso lo Zambia

(Foto Afp)
(Foto Afp)

Le 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio esplose ieri nel porto di Beirut causando almeno 100 morti e 4.000 feriti erano state sequestrate nel 2014 da una nave che avrebbe dovuto dirigersi verso lo Zambia. Lo sostiene l'emittente libanese Mtv, secondo la quale il sequestro del materiale è avvenuto dopo un guasto alla nave rimasta nel porto della capitale libanese. Da allora l'ex direttore della dogana Shafiq Marei e l'attuale Badri Daher avevano più volte sollecitato la rimozione del materiale per il pericolo che rappresentava, ma senza ricevere una risposta, riferisce sempre Mtv.

Era da sei anni, quindi, che il nitrato di ammonio era depositato nel magazzino portuale senza misure di sicurezza, "mettendo in pericolo la sicurezza dei cittadini", secondo quanto dichiarato dal primo ministro del Libano Hassan Diab. Il magazzino in questione si trova a pochi minuti a piedi dai quartieri dello shopping e della vita notturna di Beirut, tanto che alcuni parlavano del deposito come di una ''bomba a orologeria''.

Intanto il Consiglio supremo della difesa libanese ha chiesto l'apertura di un'indagine sulle circostanze delle esplosioni. Il Consiglio supremo ha inoltre raccomandato al Consiglio dei ministri di affidare i compiti di sicurezza nella capitale alle autorità militari.

Secondo il capo della Sicurezza Generale del Libano, Abbas Ibrahim, "materiale altamente esplosivo" era stato confiscato anni prima e immagazzinato nel deposito. Resta ancora da comprendere come mai sia stato possibile che grandi quantità di sostanze chimiche pericolose siano state immagazzinate vicino al centro di Beirut senza adeguate misure di sicurezza.

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