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Bielorussia, Tikhanovskaya: "Avanti con scioperi". Onu denuncia arresti di massa

21 agosto 2020 | 10.36
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Il video con appello dell'oppositrice pubblicato su Youtube: "Il futuro della Bielorussia, che significa anche il futuro dei nostri figli, dipende dalla vostra unità e dalla vostra determinazione"

Afp
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Ancora scioperi nelle fabbriche della Bielorussia contro Alexander Lukashenko. L'appello arriva da Svetlana Tikhanovskaya, che ha sfidato il leader bielorusso alle contestate presidenziali del 9 agosto e che è fuggita in Lituania dopo i risultati del voto che ha consegnato a Lukashenko il sesto mandato alla guida del Paese.

"Vi chiedo di continuare, di estendere gli scioperi", senza cedere alle "intimidazioni", afferma in un nuovo video diffuso su YouTube di cui dà notizia l'agenzia russa Tass. "Il futuro della Bielorussia, che significa anche il futuro dei nostri figli, dipende dalla vostra unità e dalla vostra determinazione. Vi chiedo di continuare ed estendere gli scioperi", afferma, insistendo sugli obiettivi della protesta. "La fine delle violenze, il rilascio dei prigionieri politici e - ripete - elezioni trasparenti, libere e giuste". Nei giorni scorsi Lukashenko, al potere dal 1994, ha escluso la possibilità di nuove consultazioni. L'Ue non riconosce i risultati del voto del 9 agosto. Gli scioperi sono "un'arma assolutamente legittima e importante contro il regime", afferma la Tikhanovskaya che promette sostegno a chi deve affrontare difficoltà economiche a causa degli scioperi e parla di "milioni" di rubli già arrivati per la solidarietà. "Per porre fine al dispotismo - dice - dobbiamo essere uniti".

"Amo la Bielorussia e tornerò quando lì mi sentirò al sicuro", ha poi dichiarato ai giornalisti a Vilnius, parole riportate dall'agenzia russa Tass. La sfidante di Lukashenko continua a chiedere "la fine delle violenze, il rilascio dei prigionieri politici e nuove elezioni".

ONU DENUNCIA ARRESTI DI MASSA- "Forte preoccupazione" per "oltre 100 persone che sarebbero tuttora detenute" in Bielorussia, dopo aver partecipato alle proteste antigovernative degli ultimi giorni, arriva dall'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani. Durante le proteste ci sono stati arresti "di massa". Da Ginevra la portavoce Liz Throssell ha parlato di "varie migliaia" di persone arrestate nelle proteste. Molte sono state liberate, ma del centinaio di persone che resterebbero in carcere "una sessantina" sarebbero accusati di reati che "potrebbero prevedere severe pene detentive".

L'Alto commissariato denuncia in particolare come non ci siano più notizie di "almeno otto persone". Con gli "arresti di massa" per l'Onu è stato "impossibile" ottenere un quadro completo della situazione e alle autorità viene chiesto di fornire informazioni "complete e precise" sugli atti di polizia e i procedimenti giudiziari.

"Chiediamo alle autorità della Bielorussia - ha detto Throssell - di liberare tutti coloro che sono stati arrestati in modo illegittimo o arbitrario e di smettere di arrestare le persone che esercitano i diritti alla libertà di espressione e di riunione pacifica". L'Onu lamenta la mancata apertura di inchieste su possibili abusi dopo le denunce di torture e maltrattamenti ai danni dei detenuti, anche di giornalisti e bambini.

LUKASHENKO: "PROBLEMA SARÀ RISOLTO" - Alexander Lukashenko assicura che "risolverà il problema" e parla di "misure dure" in nome della "stabilità" dopo giorni di proteste in Bielorussia seguite alle contestate elezioni presidenziali del 9 agosto e accusa gli Stati Uniti di "dirigere" i manifestanti con l'obiettivo ultimo di isolare la Russia di Vladimir Putin. "E' un mio problema - ha detto dalla regione di Dzerzhinsk secondo quanto riporta l'agenzia BelTa - Credetemi, nei prossimi giorni, sarà risolto".

Poi l'accusa ai manifestanti. "Voi siete dei lavoratori, sapete che il denaro si guadagna così - ha incalzato davanti a un gruppo di operai - A volte si guadagna anche in strada, ma non dura a lungo". Quindi l'accusa agli Stati Uniti. "E' tutto pianificato e diretto dagli Usa e gli europei stanno al gioco. A Varsavia - ha detto - è stato creato un centro speciale". "Io sono il presidente del Paese. Dio non voglia, se il Paese dovesse crollare, voi non avreste più un lavoro - ha aggiunto - Potete criticarmi, ma fin quando sarò presidente, seguirò una politica dura per stabilizzare la situazione nel Paese".

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