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Ex consigliere Putin: "Atmosfera da Borgia, Navalny nel mirino da anni"

21 agosto 2020 | 08.01
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Afp
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"Sarebbe irresponsabile disquisire di intossicazione naturale o provocata, bisogna verificare se non ci sia dietro una qualche malattia oppure medicine che lui prende…". Ad affermarlo, in un'intervista al 'Corriere della Sera', è Gleb Pavlovskij, a lungo consigliere politico di Vladimir Putin prima di passare all’opposizione. "Qui a Mosca - aggiunge - ci siamo abituati e ci insospettiamo subito: abbiamo a che fare con un potere che attua avvelenamenti in numero forse maggiore a quello dei Borgia, e con una maggiore varietà di veleni". E se questa ipotesi si concretizzasse, rileva, "ci costringerebbe a guardare con occhi nuovi alla nostra scena politica perché se il potere dopo la riforma costituzionale cominciasse ad usare strumenti del genere, ciò dovrebbe cambiare interamente la strategia e la tattica dell’opposizione".

"Sempre partendo dal fatto che non possiamo affermare nulla con esattezza, molti volevano o vorrebbero uccidere Navalny ogni giorno che passa, da molti anni ormai; quindi chiedersi perché oggi e non ieri non ha senso", aggiunge Pavlovskij. "Se è un atto volontario, allora rispondo di no. Nessuno si imbarcherebbe nell’omicidio di un noto politico se non fosse sicuro di avere le spalle molto ben coperte", aggiunge. E per il Cremlino sarebbe una mossa utile? "se fosse vero, sarebbe un’azione assolutamente irrazionale per il Cremlino. Ma non potrei escludere nemmeno questo perché nell’entourage di Putin si è infiltrata anche gentaglia di ogni risma, e alcuni di loro potrebbero verosimilmente tentarlo; certamente anche all’insaputa di Putin".

Putin non autorizzerebbe cose di questo genere? "Non è credibile che lui possa dare il via libera a un’azione simile". Pavlovskij non esclude che possa essere stata un’operazione senza il benestare dall’alto: "non lo escludo affatto. Attorno a Putin si è creata una situazione nella quale spesso i suoi intimi agiscono come meglio credono". Se fosse così, sottolinea, "ma ripeto ancora che la situazione è tutta da chiarire e che stiamo parlando per via ipotetica, senza dubbio una tale azione darebbe un colpo colossale alla sua immagine e alla sua legittimità come presidente; diciamolo apertamente. Ma per ora, aspettiamo".

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