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Libano, ambasciatrice a Roma: "Conte a Beirut con il cuore, l'Italia c'è"

07 settembre 2020 | 17.42
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(Afp)
(Afp)

Il premier Giuseppe Conte, che sarà domani in Libano, ''sia presente a Beirut con il cuore, faccia vedere ai libanesi che non verranno lasciati soli e che condivide il loro dolore. Questo è molto importante''. E' l'appello dell'ambasciatrice del Libano in Italia, Mira Daher, che in un'intervista ad Aki - Adnkronos International si dice ''certa che Conte lo farà, perché si può aiutare davvero solo se si è coinvolti''. "E in questo l'Italia fa la differenza. Se c'è bisogno, l'Italia c'è. Senza pensare al perché, al come, senza schierarsi. Per questo siamo una famiglia'', sostiene.

Quella di Conte è una ''visita molto importante e cruciale'', prosegue l'ambasciatrice, convinta che ''il premier voglia essere sul campo per vedere con i suoi occhi la portata dei danni, che non si possono descrivere. Per potere aiutare in base a ciò che serve davvero''. Dopo la terribile esplosione del 4 agosto scorso al porto di Beirut, avvenuta mentre lei era rientrata nel suo Paese, ''Conte ha dato l'ok in trenta secondi agli aiuti'', ha dichiarato la diplomatica, lodando il ruolo ''dei vigili del fuoco, della Protezione civile, dell'Unifil a fianco all'esercito libanese'' e sottolineando come libanesi e italiani ''siamo stati subito uniti sul campo dopo un'esplosione che è stata apocalittica''. Per cui anche dalla visita di domani ''ci aspettiamo un messaggio di pace, di assistenza, di supporto''.

Dopo la sua visita in Libano, ''ci auguriamo che Conte porti un messaggio agli altri leader europei, in modo che possano essere in grado di rispondere alle esigenze del Libano velocemente, nella ricostruzione. Dopo la fase di emergenza, per la ricostruzione'', dice Daher.

Superata la fase uno, a Beirut è ora il momento della ''ricostruzione dopo la catastrofe'' causata dalla duplice esplosione del 4 agosto al porto. E quello che rappresenta ''una priorità sono le case, dare un tetto a chi non l'ha più'', afferma.

''Agli italiani chiediamo di aiutarci a ricostruire le case il prima possibile, tra due settimane inizieranno le piogge e la situazione diventerà ancora più difficile'', ha proseguito, precisando: "Abbiamo bisogno di alluminio, legno, vetro e di pittura''. Insomma, per Daher se l'Italia ''vuole fare davvero la differenza'' dovrebbe inviare aiuti materiali più che soldi, ''medicine, ambulanze, ma soprattuto materiale da costruzione''. Questo ''aiuterebbe anche le imprese italiane'' e ''sarebbe più importante e più pratico rispetto all'invio di soldi''.

''Gli italiani stanno dimostrando a tutti i livelli che ci stanno aiutando, che sono dalla nostra parte. La fase uno dell'emergenza è stata superata, l'Italia è stata tra i primi Paesi a essere presenti sul campo con l'esercito libanese. Sono arrivati immediatamente'', ha affermato. Ma ''in una singola strada ci sono duecento case distrutte'', ha proseguito Daher, e ''c'è bisogno di dare una risposta a ciò di cui c'è bisogno''. Oltre alle case, ''sono distrutti ospedali e scuole''. Ma anche ''nel settore della ristorazione l'Italia potrebbe aiutare, la gran parte degli utensili usati sono realizzati in Italia''. E' importante, secondo l'ambasciatrice, ''far sentire alle persone che si sa ciò di cui hanno bisogno''.

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