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L'italiana del Carnevale di Rio: "E' un sogno, spero sia solo rinvio"

25 settembre 2020 | 17.34
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Tania Pasi; "Dovevo portare cinque ballerine italiane'

Tania Pasi  - (foto di Tania Pasi)
Tania Pasi - (foto di Tania Pasi)

Un "vero peccato". La voce squillante e il rammarico di Tania Pasi, l''italiana del Carnevale di Rio de Janeiro' che due anni fa è stata "la foto del giorno per il Guardian". Da Firenze ricorda la sua esperienza a Rio de Janeiro del 2018 nel giorno in cui dal Brasile, uno dei Paesi più colpiti dalla pandemia di coronavirus, arriva la notizia del rinvio - sine die - del Carnevale del prossimo febbraio. Tania Pasi parla con l'Adnkronos del suo rammarico, del suo sogno diventato realtà e della sua "passione per il samba nata più di 15 anni fa, del suo inizio con la capoeira" a Firenze. Dei suoi primi passi in questo mondo ormai 20 anni fa, dei primi corsi di samba in Australia e del 'suo' Carnevale di Rio, della sua partecipazione a quella che è "grandissima competizione", del suo "mix di emozioni" ancora vivo, impossibile da dimenticare, come "l'ingresso al Sambodromo con 72.000 persone sugli spalti".

E parla del "grande peccato" per il rinvio deciso per quest'anno, "anche se la notizia era nell'aria da tanto tempo". A Rio de Janeiro Tania Pasi avrebbe voluto portare un "gruppo di cinque ballerine italiane" a quello che è "lo spettacolo più grande al mondo". "Fino a qualche tempo fa - sottolinea - il Carnevale di Rio era appannaggio solo delle comunità di samba di Rio. Da qualche anno per motivi economici, il governo ha tagliato i fondi alle scuole e hanno aperto le porte anche a ballerine provenienti da altre parti del mondo, ammesso che tu abbia un certo livello di samba". E ora Tania Pasi spera che per il 2021 si tratti solo un rinvio e che, invece di saltare, il Carnevale di Rio slitti 'solo' a giugno.

Per quello del 2018, racconta, "ho iniziato ad allenarmi, a migliorare il mio samba, nel 2015 quando vivevo in Australia". Da qui la possibilità di partecipare alle audizioni della scuola Império Serrano di Rio de Janeiro, che si trova nella favela di Madureira e che è "una delle 12 scuole parte del Grupo Especial, le migliori, le più antiche e prestigiose di Rio". "Ho inviato un video in cui mostravo le tecniche del samba e mi hanno accettata - ricorda con la voce entusiasta - Sono arrivata a Rio de Janeiro nel gennaio 2018, due mesi prima del Carnevale e mi sono solo allenata. Sono arrivata sola dall'Italia, ma lì ero con le compagne di samba australiane. Ho sfilato nel 2018 quando il fil rouge della mia scuola era l'Antico impero cinese. Ero sul carro".

Poi il rientro in Italia. "Ho aperto subito una scuola di samba a Firenze e ci stiamo espandendo", dice. Il samba ai tempi del coronavirus? "E' fatto anche di lezioni online", risponde e parla di una "forma ibrida". Il cuore resta agli "allenamenti dal vivo, perché c'è il momento sociale". Ma online il 'suo' samba arriva "in tante altre zone d'Italia". E quando si balla "si libera energia positiva".

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