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Attentati Parigi, 5 anni fa la strage al Bataclan

13 novembre 2020 | 12.34
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(Foto Afp)
(Foto Afp)

In silenzio e nel rispetto delle regole anti-Covid la Francia ha commemorato il quinto anniversario degli attacchi a Parigi e Saint Denis. La sera del 13 novembre 2015 un commando di terroristi dell'Isis, con un trascorso da foreign fighter, entrarono in azione attaccando la sala concerti del Bataclan, caffè e ristoranti nel centro della capitale e l'area all'esterno dello stadio dove era in corso un match della nazionale. Il bilancio fu di 130 morti, tra cui la veneziana Valeria Solesin, mentre altri due italiani, che si trovavano al Bataclan, scamparono all'attentato. Per la Francia fu il più grave attacco sul suo territorio in tempo di pace.

Stamane il primo ministro Jean Castex ha reso omaggio alle vittime nei diversi luoghi colpiti dai terroristi, deponendo corone di fiori nel corso di cerimonie senza pubblico a causa del confinamento. Accompagnato da alcuni ministri e dal sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, Castex si è recato prima allo stadio Saint Denis e poi al Bataclan e nei locali finiti sotto attacco. Hidalgo ha annunciato su Twitter che la Torre Eiffel stasera alle 20 si spegnerà in memoria delle vittime.

L'anniversario cade in un momento molto delicato per la Francia, alle prese con la crisi sanitaria, ma soprattutto con una nuova minaccia terroristica: gli attacchi all'arma bianca delle ultime settimane hanno portato ai livelli massimi l'allerta. Il Paese è ancora scosso dalla decapitazione del professore Samuel Paty, 'colpevole' di aver mostrato in classe le vignette su Maometto, e dall'attacco mortale sferrato nella chiesa di Nizza.

Nell'ultimo periodo, a fronte dei nuovi attacchi, le autorità francesi hanno annunciato un giro di vite contro i sospetti estremisti, con il presidente Emmanuel Macron che ha annunciato misure contro l'Islam radicale. Oggi il ministro dell'Interno francese Gérald Darmanin, che ha preso parte alle cerimonie, ha reso noto che dal primo luglio sono stati espulsi 48 stranieri con documenti irregolari e sospettati di radicalizzazione, ma - ha messo in guardia - ci sono ancora un centinaio di presunti estremisti presenti sul territorio nazionale.

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