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Chi è Blinken, il segretario di Stato scelto da Biden

23 novembre 2020 | 14.29
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Veterano della diplomazia cresciuto a Parigi era presente nella famosa foto di Obama che segue l'uccisione di Osama bin Laden

Blinken con l'ex presidente Obama (Fotogramma)
Blinken con l'ex presidente Obama (Fotogramma)

Con l'arrivo di Anthony Blinken alla testa della diplomazia americana si volta completamente pagina rispetto a Mike Pompeo. Da anni molto vicino al presidente eletto Joe Biden, il 58enne Blinken ha una lunga esperienza diplomatica e una visione internazionale, radicata nell'infanzia trascorsa a Parigi, prima di tornare in patria e laurearsi ad Harvard.

A lui, se la sua nomina verrà confermata in Senato, verrà affidato il compito di rilanciare la strategia globale degli Stati Uniti e ricucire i rapporti con gli alleati. E Blinken è atteso con sollievo dal corpo diplomatico, che si sentiva a disagio nell'amministrazione Trump. Il presidente americano ha sempre ricambiato questa diffidenza, considerando il dipartimento - seppur guidato da Pompeo, uno degli uomini più vicini al presidente - uno dei simboli del 'deep state' pronto a ostacolarlo. Le assunzione sono congelate, diversi funzionari si sono dimessi e molti incarichi sono scoperti.

A fianco di Biden in questa e precedenti campagne elettorali, Blinken conosce il presidente eletto da vent'anni. Quando Biden era presidente della commissione esteri del Senato, lui era il suo capo dello staff. Blinken ha lavorato nelle amministrazioni di Clinton e Obama, dove è stato vice segretario di Stato, vice consigliere per la sicurezza nazionale e consigliere per la sicurezza nazionale presso l'allora vicepresidente Biden. In questi incarichi ha avuto un ruolo centrale nel definire la politica verso la Russia dopo la presa della Crimea nel 2014 e la lotta all'Isis. Il suo volto è fra quelli che compaiono nella famosa foto di Barack Obama e i suoi collaboratori che seguono a distanza le fasi dell'uccisione di Osama Bin Laden in un blitz in Pakistan nel maggio del 2011.

Dopo la vittoria di Trump, Blinken aveva riesaminato criticamente la politica dell'amministrazione Obama in Siria, lamentando che si era riusciti a fermare la guerra e contrastarne le tragiche conseguenze umanitarie. Così come era apparso contrario al totale appoggio ai sauditi nella guerra in Yemen.

Ebreo americano, Blinken ha sempre avuto una particolare attenzione per i temi dei diritti umani, legata agli insegnamenti del patrigno, sopravvissuto all'Olocausto. E' a causa del nuovo matrimonio della madre, che nel 1971 lasciò New York per Parigi, dove frequentò le scuole francesi. Allora sognava di diventare regista e suonava la chitarra. Imparò anche a giocare a calcio, sport 'europeo', che ha continuato a praticare con altri appassionati al dipartimento di Stato.

Nella sua carriera, Blinken non ha disdegnato alcune apparizioni pop. Dopo le notizie sulla scelta come capo della diplomazia americana, è rispuntato un video del 2016 dove dialoga con Grover, uno dei Muppets, i pupazzi del popolare show televisivo americano per bambini Sesame street. "Abbiamo sempre qualcosa da imparare dagli altri anche quando sembra che non abbiamo molto in comune", ha detto Blinken al pupazzo blu, in una puntata dedicata ai rifugiati e all'accoglienza in classe di bambini provenienti da paesi lontani. Padre di due figli, Blinken si è sposato nel 2002 con Evan Ryan in una cerimonia bi-confessionale officiata da un rabbino e un prete nella Chiesa cattolica della Holy Trinity a Washington.

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