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Germania, lockdown come regalo di Natale?

11 dicembre 2020 | 15.36
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Germania, lockdown come regalo di Natale?

Lockdown sotto l'albero per la Germania? In attesa delle prossime consultazioni tra autorità federali e vertici dei 16 Laender, nel paese è acceso il dibattito sulle misure da adottare per contenere la diffusione del Coronavirus, nel timore che le feste di Natale facciano salire i contagi in modo esponenziale. Attualmente sono in vigore le nuove norme adottate all'inizio di dicembre, che hanno irrigidito quelle in vigore dal 2 novembre, comprese le limitazioni dei contatti a cinque persone di un massimo di due nuclei famigliari, esclusi i ragazzi al di sotto dei 14 anni. Ristoranti, strutture culturali e ricreative sono chiusi. Ciò di cui si discute ora, tuttavia, va ben oltre, riguarda il territorio nazionale e richiede l'accordo tra autorità locali e federali.

I premier della Baviera e del NordReno Westfalia - quest'ultimo il più popoloso del paese - si sono già pronunciati a favore di maggiori restrizioni. Il capo del governo di Berlino, Michael Mueller, ha sottolineato la necessità di adottare una strategia nazionale. "Immagino che ci saranno restrizioni. Non è necessario andare a comprare un maglione il 28 dicembre, si può fare anche prima...ma questo va deciso a livello nazionale", ha dichiarato.

Il governo della Turingia si è già dichiarato favorevole a nuove restrizioni ed ha respinto l'idea di un allentamento delle limitazioni nel periodo di Natale e Capodanno. Ad Amburgo le autorità hanno messo un divieto anche sulla vendita del vin brulé che tradizionalmente si consuma durante la visita negli affollati mercatini di Natale, quest'anno chiusi. La vendita della tradizionale bevanda è stata al centro di polemiche in città quali Colonia perché causava assembramenti.

La Sassonia ha annunciato per prima la chiusura il 14 dicembre di scuole, asili nido e negozi selezionati. Una misura necessaria a causa della situazione degli ospedali. In Assia il premier Volker Bouffier ha riconosciuto che "epidemiologicamente, il mezzo migliore e più efficace sarebbe imporre un blocco totale e chiudere tutto". Ma ha anche parlato di "danni immensi" per l'economia e l'istruzione.

"La seconda ondata sta diventando violente anche nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore e dobbiamo continuare ad armarci", ha dichiarato la premier Manuela Schwesig chiedendo che "la cancelliera e i capi di governo dei Laender discutano di come possiamo adottare più severe già questa settimana, se possibile". Insieme al suo collega Daniel Guenther dello Schleswig-Holstein, Schwesig ha anche detto che i due Laender avrebbero aderito a un blocco più rigoroso.

"Se avessi in Bassa Sassonia le cifre della Baviera, allora sarei anche a disagio". A dichiararlo è stato il capo del governo della Bassa Sassonia Stephan Weil alla "ntv Frühstart". Nel complesso, data la diversa situazione nelle diverse parti del paese, "è difficile trovare regole uniformi", ha osservato. Tuttavia, il politico dell'SPD si è espresso contro un blocco totale perché colpirebbe duramente le aziende. "A questo punto, consiglierei cautela, prudenza e considerazione" piuttosto che soluzioni semplicistiche adottate troppo velocemente.

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