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Di Maio a Oms: "Rinunci a immunità su funzionari chiamati da pm Bergamo"

13 dicembre 2020 | 22.30
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(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)

Dietro impulso del ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, la Rappresentanza italiana delle Nazioni Unite ha inviato, in data 11 dicembre 2020, una lettera all'Organizzazione Mondiale della Sanità. Ne ha dato notizia in esclusiva Massimo Giletti su La 7. Nella missiva, il ministro Di Maio ha dato indicazioni volte a sensibilizzare l'OMS e fare in modo che Zambon e gli altri funzionari dell'Organizzazione, chiamati a testimoniare dalla Procura di Bergamo, possano non avvalersi dell’immunità, al fine di contribuire al pieno svolgimento delle indagini in corso.

"Alla luce dell'ottima collaborazione tra Italia e Organizzazione Mondiale della Sanità, ulteriormente rafforzata durante il periodo della pandemia Covid-19, vi chiedo di considerare, nello spirito della Sezione 22 della predetta Convenzione, la possibilità di permettere a funzionari ed esperti di acconsentire alla richiesta del Procuratore di essere sentiti come persona informate sui fatti", si legge nella lettera. Il Ministero degli Esteri non ha competenze in merito all'immunità funzionale invocata da funzionari di Organizzazioni Internazionali come l'OMS, anche se questi sono di cittadinanza italiana. È solo l'OMS che può decidere di rinunciare all'immunità dei propri funzionari ed esperti.

Questo il testo integrale della lettera che la Rappresentanza italiana delle Nazioni Unite - dietro impulso del ministro degli Esteri Di Maio - ha inviato, l'11 dicembre sul tema dell'immunità funzionari OMS e di cui ha dato notizia in esclusiva Massimo Giletti, su La7. ''Gentile Direttore Generale, mi riferisco alla corrispondenza scambiata nell'ultimo mese tra la Procura della Repubblica di Bergamo e l'Organizzazione mondiale della sanità - Ufficio regionale per l'Europa. Come saprà, la Procura ha richiesto ad un membro del personale dell'OMS e ad alcuni esperti dell'OMS di presentarsi per essere ascoltati come "persone informate sui fatti" nel contesto di un'indagine condotta dalla Procura di Bergamo''. ''L'Organizzazione si è basata sulla Convenzione delle Nazioni Unite del 1947 sui privilegi e le immunità delle agenzie specializzate per negare la richiesta''. (…) ''Alla luce dell'ottima collaborazione tra Italia e Organizzazione Mondiale della Sanità, ulteriormente rafforzata durante il periodo della pandemia Covid-19, vi chiedo di considerare, nello spirito della Sezione 22 della predetta Convenzione, la possibilità di permettere a funzionari ed esperti di acconsentire alla richiesta del Procuratore di essere sentiti come persona informate sui fatti''.

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