La cancelliera tedesca Angela Merkel (Cdu) ha definito 'devastante' per la società il comportamento imprudente di alcuni, alla luce dell'attuale tasso di diffusione del Coronavirus. Alcune persone approfittano di qualsiasi scappatoia che la politica non abbia risolto, ha aggiunto la cancelliera durante un incontro online con gli studenti a Berlino. "Alcuni sfidano il rischio." E' "devastante", ha aggiunto la cancelliera, sottolineando come c'è chi si conforta all'idea che il virus rappresenti un rischio soprattutto per le persone anziane. "Ma se i miei genitori muoiono a 80 o 90 anni fa la differenza", ha sottolineato.
La cancelliera si è anche rammaricata del fatto che la disponibilità ad accettare le restrizioni sia diminuita rispetto al primo lockdown in Germania in primavera ed ha ricordato l'alto numero di vittime che il virus continua a fare. "Le seconde ondate pandemiche", ha poi aggiunto, "sono spesso le più pericolose" e in inverno la situazione è molto più difficile. La cancelliera ha quindi esortato i suoi connazionali a considerare la gravità della situazione.
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Le teorie cospirative sono "fondamentalmente un attacco al nostro stile di vita", rappresentano "una sfida particolare" e sollevano interrogativi che dovrebbero essere oggetto di ricerca, ha poi risposto Merkel alla domanda di uno studente che le chiedeva come considerare e trattare i sostenitori delle teorie negazioniste. "Non ho una risposta perfetta", ha dichiarato la cancelliera, sottolineando che il problema impegna molto la politica.
"Come si fa - si è chiesta - a dire addio al mondo dei fatti e entrare in un mondo che parla una lingua diversa, per così dire, e che non possiamo raggiungere con la nostra lingua basata sui fatti?" C'è "un preciso rifiuto di discutere" da parte dei sostenitori di tali schemi di pensiero, ha aggiunto. "Dall''Illuminismo - ha aggiunto - l'Europa ha seguito la strada dell'elaborazione di una visione del mondo basata sui fatti. E se una visione del mondo è improvvisamente distaccata o contraria ai fatti, allora ovviamente è molto difficile conciliarla con tutto il nostro stile di vita."
"Le argomentazioni abituali non aiutano in questo caso per questo si tratta di una sfida particolare per noi", ha aggiunto la cancelliera per la quale risolvere questo problema "potrebbe forse essere anche materia di lavoro degli psicologi". "Tuttavia - ha concluso - siamo un paese tollerante" e queste persone sono nostri connazionali. Per la cancelliera sarebbe anche importante capire quale ruolo svolgono le reti sociali, all'interno dei cui spazi queste persone si sentono affermate e confermate.