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Il politologo Dupuy: "Pescatori liberi grazie a posizione equidistante Italia"

17 dicembre 2020 | 19.35
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Tra Roma e Parigi potrebbe esserci 'scambio' su sanzioni al Cairo e ad Ankara

Il politologo Dupuy:

L'Italia in Libia "ha una posizione equidistante che è apprezzata" in tutte e tre le regioni del Paese, in Tripolitania, in Cirenaica e nel Fezzan, ed il rilascio dei pescatori che erano ostaggio da oltre 100 giorni del generale Khalifa Haftar "è la ricompensa per questa posizione". E' l'opinione di Emmanuel Dupuy, geopolitologo francese presidente dell'Istituto per la protezione sociale in Europa (Ipse), esperto di Mediterraneo, che vede nella liberazione anche "un gesto di buona volontà da parte delle autorità dell'Est per il ruolo dell'Italia nel sostegno al negoziato politico" in Libia.

In un'intervista all'Adnkronos, l'esperto parla poi della posizione francese sul dossier libico, al centro dei colloqui la settimana scorsa tra il presidente Emmanuel Macron ed il presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi. "Io non so se i due presidenti abbiano parlato del caso dei pescatori, ma so per certo che hanno parlato a lungo della Libia - sottolinea - dossier sul quale Macron si trova in questo momento in una posizione di debolezza, avendo 'subito' l'iniziativa del Forum di dialogo politico a Tunisi e la nomina del bulgaro Nikolay Mladenov, voluta in particolare degli americani, che potrebbero aver spinto per l'ex ministro degli Esteri di Sofia in cambio di un loro maggiore impegno sulla scena".

Dupuy riconosce poi che la visita a Parigi di al-Sisi, "avvolta un po' in una nebulosa, ha colto di sorpresa anche i francesi, perché Macron negli anni scorsi aveva avuto una posizione un po' più netta" sul tema del rispetto dei diritti umani. Tema che si collega al caso di Giulio Regeni, su cui l'esperto non esclude ci possa essere uno 'scambio' tra Italia e Francia, con Parigi che potrebbe anche dare il via libera a sanzioni Ue contro il Cairo, in cambio del via libera del nostro Paese alle sanzioni contro la Turchia.

In ogni caso, è il parere di Dupuy, "Macron ha grande bisogno dell'amicizia di Giuseppe Conte per due ragioni: perché l'Italia dal primo dicembre è presidente di turno del G20 e poi perché la Francia ha bisogno più che mai dell'Italia per sostenere la sua battaglia sulle questioni dell'autonomia strategica della Ue e sul ruolo della Nato". "In Europa, al momento - chiosa - non ci sono altri leader politici che condividano con Macron le stesse posizioni su questi temi, senza contare l'interesse dei due Paesi per le questioni mediterranee".

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