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Assalto al Congresso, repubblicani contro Trump: "Ha distrutto paese"

07 gennaio 2021 | 15.34
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Assalto al Congresso, repubblicani contro Trump:

Per molti alleati di Donald Trump, anche fino a ieri irriducibili, l'assalto al Congresso della folla sfrenata, ed aizzata dalle parole dello stesso presidente, è stata la proverbiale goccia che ha fatto straboccare il vaso. Ed ha provocato uno strappo che potrebbe aver messo, nel giro di poche drammatiche ore, in discussione il finora indiscusso carisma e controllo che il tycoon diventato presidente ha dimostrato sui conservatori Usa, in un modo che potrà avere conseguenze decisive sul suo futuro politico e su quello del partito repubblicano.

Tanto che la candidatura di Trump nel 2024, che fino a pochi giorni pareva certa, se non imminente, con un possibile piano per annunciarla proprio il 20 gennaio per rubare la scena all'insediamento di Joe Biden, ora sembra incerta. "Credo che non succederà niente - rivela a Politico un amico di Trump - non si candiderà nel 2024".

"Ha fregato i suoi sostenitori, ha distrutto il Paese ed ora sta distruggendo se stesso", ha detto un altro repubblicano, che ha lavorato per la campagna di Trump nel 2016, prevedendo che il presidente uscente perderà il suo ruolo centrale in seno al partito.

"Trump ha provocato questa insurrezione con le bugie e le accuse di complotti elettorali", ha aggiunto a Politico Scott Jennings, un ex collaboratore di George Bush che ha stretti contatti con la Casa Bianca di Trump. "Queste elezioni non sono state rubate, ma questa follia è stata fomentata dal presidente e dai suoi consiglieri", ha detto ancora.

Per la prima volta in quattro anni, il cerchio dei lealisti di Trump sembra incrinarsi, con una serie di dimissioni alla Casa Bianca di collaboratori e funzionari che affermano di non poter resistere altre due settimane al fianco del presidente. Poi le dichiarazioni di senatori repubblicani che in questi anni sono stati dei grandissimi alleati di Trump, come Tom Cotton e Lindsay Graham, che ora prendono le distanze da lui ed affermano, come ha fatto Cotton, che "è scaduto il tempo a disposizione" per accettare la sconfitta.

Bisogna ricordare che nella giornata di ieri, per i repubblicani era iniziata con una durissima sconfitta politica, la perdita di entrambi i seggi al Senato della Giorgia nei ballottaggi di martedì, cosa che ha consegnato ai democratici in controllo anche del Senato. Secondo molti, gli attacchi di Trump allo stato della Georgia, guidato dai repubblicani, per l'esito elettorale ha finito per aiutare la vittoria dei due sfidanti democratici. "Questa mattina vi avrei detto che il partito repubblicano è a pezzi per colpa di Trump, ora tutto il Paese è a pezzi", ha detto un alto consigliere del presidente a Politico.

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