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Trump, Spannaus: "25° emendamento? Plausibile ma da evitare"

07 gennaio 2021 | 14.43
LETTURA: 2 minuti

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Invocare il 25esimo emendamento per rimuovere Donald Trump, dopo l'assalto al Congresso, "è un tema sollevato più volte in questi anni e che ora diventa legittimo per il modo in cui il presidente ha incitato alla rivolta. E' uno scenario plausibile, ma se possibile sarebbe meglio evitarlo perché creerebbe un precedente da cui non si torna indietro". Andrew Spannaus, analista americano, commenta così con l'Adnkronos l'ipotesi, circolata su alcuni media americani, di avviare le procedure per la destituzione del presidente quando viene riconosciuto incapace di "adempiere ai poteri e ai doveri della carica".

"Ci sono stati appelli pubblici e sicuramente se ne sta parlando dietro le quinte", afferma l'autore di 'Perché vince Trump', nel quale aveva anticipato la rivolta populista negli Stati Uniti e in Europa, e di 'L'America post-globale. Trump, il coronavirus e il futuro'. Secondo Spannaus, le dichiarazioni del presidente su una transizione del potere ordinata sono "il suo modo di cercare di evitare questa eventualità e se darà rassicurazioni probabilmente si potrà evitare".

Le immagini dell'irruzione dei manifestanti pro-Trump all'interno di Capitol Hill sono state "chiaramente uno shock per tutti", ma "questo gruppo di esaltati è andato oltre e ha creato una situazione pericolosa", prosegue l'analista, sottolineando come "stranamente le forze dell'ordine non erano preparate" all'assalto al Congresso.

Spannaus, tuttavia, non vede 'dolo' nel comportamento degli agenti. "Nessuno pensava si arrivasse a tanto - spiega - la tattica da parte della polizia del Campidoglio, come è evidente dai video, è stata di evitare uno scontro fisico che avrebbe portato la situazione fuori controllo. Rimane da capire perché non c'erano più agenti presenti. Quando sono arrivati rinforzi non hanno avuto problemi a sedare la rivolta".

L'esperto evidenzia come, nonostante l'attacco al Congresso, le istituzioni democratiche nel complesso abbiano "retto", in quanto "nessuno, neanche i consiglieri, ha seguito Trump" nei suoi appelli.

Il presidente, continua l'analista americano, è "incapace di accettare di aver perso e la sua personalità lo porta ad agire in questo modo. Quando è convinto di una cosa agisce così. Per fortuna - aggiunge Spannaus - in politica estera è convinto di non fare guerre altrimenti ci sarebbero stati disastri".

Sulle conseguenze per il presidente, l'esperto evidenzia che ieri "si è fatto molto male politicamente" consegnandosi di fatto alle frange più estremiste che, seppur marginali, "sono una parte della popolazione e dei media che continuerà a farsi sentire". Trump, rimarca Spannaus, potrà avere ancora un futuro politico a patto che scelga "i temi giusti" per le sue battaglie. Solo così riuscirà ancora ad avere influenza nel Partito Repubblicano, mentre "si illude se pensa che basti la sua personalità a trascinare la popolazione. Questo vale solo per una minoranza".

Spannaus parla infine del discorso tenuto dal presidente eletto Joe Biden subito dopo l'assalto al Congresso, sostenendo che "ha giustamente fatto capire che si è trattato di una minoranza e che questo non riflette la natura del Paese. Per lui - conclude - ora si apre una finestra opportunità per essere ascoltato anche dai repubblicani nelle istituzioni e non deve sprecarla".

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