"Ha ragione Gianfranco Rotondi quando dice che chi non ha il coraggio di attaccare frontalmente Berlusconi, perchè a lui tutto deve pena la consegna all'oblio, attacca la Pascale e la Rossi confermando l'incapacità di molti nostri dirigenti di interpretare le volontà del nostro Presidente. Volontà che, per chi non lo volesse capire, sono quelle di far emergere tanti nuovi protagonisti della vita quotidiana, delle professioni, delle categorie, di ogni settore della società civile, avviandole alla politica della nuova Forza Italia". Lo afferma Michaela Biancofiore, deputata di Forza Italia e responsabile risorse umane del partito.
Per l'esponente azzurra, "bisogna tornare ai valori del '94" perchè "esattamente come allora dal Paese esala una palese brama di cambiamento, di freschezza, di verità, di moralità, di legalità, di abiura della partitocrazia militante. E Francesca, così come Berlusconi, con la sua intervista ad un noto quotidiano non ha fatto altro che interpretare quel Paese, non ha fatto altro che dare voce alla pancia dei nostri elettori che spesso, troppo spesso, divergono e sono distinti e distanti dal nostro corpo dirigenziale".
"Interessante in tutto ciò - prosegue Biancofiore - scoprire che alcuni nostri massimi dirigenti hanno finalmente capito il valore del consenso personale e territoriale di qualcuno. Peccato che fino a poco tempo fa giravano sugli stessi territori affermando innanzi agli eletti che i voti erano tutti di Berlusconi e che le peculiarità dei territori non esistevano, il che, comprensibilmente, ha cagionato molte diaspore di elementi validi nelle quali vanno perlopiù ricercati i 6 milioni di voti persi dal Pdl dal 2008 al 2013".
