Emma Bonino, classe 1948, lascia la Farnesina ad un'altra donna, Federica Mogherini, 41 anni a giugno: ha vinto la discontinuità nella politica estera italiana. Sono stati dieci mesi di grande lavoro, spesso al centro delle polemiche, con le ultime settimane dominate dal caso dei due marò, portato al centro della scena internazionale, con le richieste di intervento all'Ue e all'Onu.
Nel corso del suo mandato, la Bonino, molto apprezzata dagli Stati Uniti, europeista convinta, con una fitta rete di contatti internazionali, grande amica di Israele ma sempre attenta al mondo arabo, si è occupata della guerra civile in Siria, sempre con una forte attenzione all'aspetto umanitario della crisi, e della vicenda della moglie del dissidente kazakho Mukhtar Ablyazov, Alma Shalabayeva, espulsa dall'Italia a maggio e rientrata nelle settimane scorse dopo un paziente lavoro diplomatico, dietro le quinte, dopo le polemiche che l'avevano investita all'espodere del caso.
A dicembre, il 21 e 22, si era recata in Iran, un mese dopo l'accordo sul nucleare tra l'Occidente e Teheran, apripista del ritorno delle imprese italiane nella Repubblica islamica dopo l'allenamento delle sanzioni. Sul tavolo di Emma Bonino c'era stata poi anche la crisi in Egitto, il paese in cui ha vissuto per studiare l'arabo e di cui aveva anticipato l'acuirsi della crisi, e la Libia, con il dramma del flusso di immigrati provenienti dai paesi della costa sud del Mediterraneo - e gli allarmi sula sicurezza - riproposto dalla tragedia di Lampedusa a ottobre. Fino agli sforzi per una soluzione della crisi in Ucraina, con la sua partecipazione, ieri, alla riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue a Bruxelles.
