"Voto con profonda amarezza questa legge elettorale e lo faccio essenzialmente per disciplina di partito, prevista in democrazia. Anche alla disciplina di partito c'è però un limite oltre cui non sono disposta ad andare. Quel limite è per quanto mi riguarda molto vicino in considerazione del fatto che, al riparo dal voto segreto, una parte del gruppo parlamentare di cui faccio parte si è slealmente mobilitato contro principi e valori fissati dallo statuto del Pd". Lo dichiara Sandra Zampa, vice presidente del Pd.
"Era difficile immaginare -aggiunge- che l'Italicum, molto problematico in partenza, potesse uscire dalla Camera peggiorato rispetto alla versione che ci venne illustrata in Direzione dal segretario Renzi. Eppure questo è stato possibile. L'elenco dei suoi più gravi aspetti, frutto dell'accordo con Berlusconi, comprende anche l'esclusione delle norme antidiscriminatorie oltreché di quelle sulla parità di genere (previste dallo statuto del partito oltreché dalla Costituzione art. 3 e art. 51), l'impossibilità per gli elettori di scegliere il proprio eletto con l'esclusione delle primarie regolate e obbligatorie per legge, la possibilità di candidature plurime (fino ad otto collegi) non solo per il capolista ma per tutti i candidati, l'ammissibilità delle cosiddette 'liste civetta'". (segue)