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Corruzione: Grillo, Cantone presiede autorita' ma non conosce leggi

15 maggio 2014 | 12.37
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Tra i compiti istituzionali dell'Autorità, ci sono le attività di indagine. Non sono a io a non conoscere la legge, dice in sostanza Beppe Grillo nel rispondere a Raffaele Cantone, ma è lui che dell'Autorità anti-corruzione e il presidente. Ieri in una trasmissione tv, Cantone si era rifiutato di replicare alle critiche del leader M5S, perché " non sa cos'è l'Autorità anti-corruzione. La scoperta della corruzione la fanno la polizia e i magistrati. L'autorità anticorruzione serve solo per verificare se gli obblighi per la prevenzione della corruzione siano stati rispettati o meno ".

Grillo sul suo blog replica che "Cantone non è ancora andato a leggere i nuovi compiti dell'Autorità che presiede. Forse si è basato sul documento del 2009 quando esercitava solamente 'funzioni consultive, di regolazione, vigilanza' mentre ora, leggiamo dalla Relazione annuale sull'attività svolta dall'Autorità Nazionale Anticorruzione per il periodo 1 gennaio - 22 aprile 2014: 'Per mandato istituzionale l'Autorità svolge attività di controllo, di prevenzione e di contrasto della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione; promuove l'integrità, la trasparenza, l'efficienza e l'efficacia delle pubbliche amministrazioni; indirizza, coordina e sovrintende all'esercizio indipendente delle funzioni di valutazione'".

" Oltre alla funzione consultiva e di accompagnamento - ridimensionata in materia di anticorruzione dal d.l. n. 69/2013, convertito con modifiche dalla legge n. 98/2013 - l'Autorità ha mantenuto le funzioni di indirizzo in materia di trasparenza già previste nel d.lgs. n. 150/2009 e ha visto rafforzate quelle di vigilanza e di controllo sul rispetto del sistema della trasparenza, proprio in funzione di prevenzione della corruzione, anche nei confronti di enti pubblici e privati in controllo pubblico in precedenza esclusi dal novero dei soggetti destinatari degli obblighi. Inoltre, per l'esercizio delle funzioni di prevenzione e contrasto della corruzione, l'Autorità si può avvalere di poteri ispettivi - che si sostanziano nella richiesta di notizie, informazioni, atti e documenti - e può giungere a ordinare alle amministrazioni l'adozione di atti e provvedimenti richiesti dai Piani triennali di prevenzione della corruzione, nonché la rimozione di atti e comportamenti con questi ultimi contrastanti", conclude Grillo.

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