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Renzi: “Gli 80 euro in più anche ai pensionati nel 2015”

20 maggio 2014 | 12.40
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Il presidente del Consiglio: “A chi ci critica perché sono pochi rispondiamo che sono sempre un qualcosa in più”. E, assicura, “il prossimo anno, grazie a un ulteriore taglio della spesa e dei costi della politica, saremo in grado di darli ai pensionati con mille euro al mese”

(Infophoto)
(Infophoto)

Gli 80 euro “arriveranno ai pensionati nel 2015”. Lo assicura Matteo Renzi parlando all’incontro elettorale al Piccolo Teatro di via Rovello a Milano, in qualità di segretario del partito, e annunciandola poi anche nel corso di un’intervista a ‘Pomeriggio 5’, ospite di Barbara D’Urso, negli studi televisivi Mediaset di Cologno Monzese. “A chi ci critica perché 80 euro sono pochi - spiega Renzi - rispondiamo che sono sempre un qualcosa in più. Dovevamo per forza attribuire questa cifra a un determinato gruppo di persone e per il 2014 si sono scelte le famiglie con un reddito che non arriva ai 1.500 euro al mese. Questa stessa cifra sarà destinata ai pensionati nel 2015”.

Renzi spiega poi che questi due interventi non potevano essere fatti assieme “perché non avremmo retto ma il prossimo anno, grazie ad un ulteriore taglio della spesa e dei costi della politica, saremo in grado di dare 80 euro in più a tutti quei pensionati che sostanzialmente prendono mille euro al mese”. Ottanta euro che, ha tenuto a precisare, non verranno tolti alle famiglie.

Taglio Irap - Per quanto riguarda il taglio dell’Irap del 10%, il presidente del Consiglio sottolinea come sia “una tassa particolarmente odiosa perché si paga non sugli utili ma sui posti di lavoro”. Per Renzi è “assurdo, la giustizia sociale sta nell’abbassare le tasse a chi crea posti di lavoro e alzarle per chi ha solo una rendita finanziaria”

Europee - “Domenica - dice parlando al Piccolo Teatro - c’è da fare un derby, che non è Inter-Milan, ma è tra chi pensa che il futuro dell’Italia sia evocare paura e terrore e giocare sulla sconfitta e tra chi pensa, come noi, che abbiamo mille limiti, però ci proviamo”.

Rivoltare l’Italia - Renzi sottolinea che “se riusciamo a portare il nostro entusiasmo in Europa e la cambiamo, queste slide - dice riferendosi a quanto mostrato sullo schermo dietro di lui - diventano non cinque ma cinquanta e l’Italia la rivoltiamo come un calzino”.

Riduzione delle tasse - “È la prima volta che un governo riduce le tasse. Non pretendo che dicano ‘bravo il Pd’, ma farmi fare la morale da quelli che le hanno sempre alzate non mi va” aggiunge.

Il dl lavoro - Nella giornata di campagna elettorale, sempre dal teatro Rovello di Milano, Renzi difende poi il decreto lavoro, che ha “salvato 1.200 posti di lavoro dell’Electrolux”. Per il presidente del Consiglio, “se l’articolo 1 della nostra Costituzione non è carta straccia allora bisogna avere il coraggio di fare accordi”. Il premier ha sottolineato che nell’iter di quel decreto c’è chi “ha fatto ostruzionismo e show in aula” ma è “grazie al fatto che quel decreto è passato se oggi i lavoratori Electrolux sono ancora al loro posto”.

L’Italia riparte - Di prossimi ‘accordi’, Renzi ne annuncia tre: “A Bari - dice - firmeremo con un importante gruppo tedesco che investe in Puglia. Mercoledì a Roma firmeremo con un importante gruppo arabo che investirà nella cura delle persone e nel nostro territorio”. Giovedì invece “firmeremo un importante accordo con un azienda pubblica che porta più di due miliardi di indotto nel nostro territorio. L’Italia - dice - sta ripartendo”.

In mattinata, dalla redazione del periodico del terzo settore ‘Vita’, il premier ha parlato anche di Expo 2015: “Va caratterizzato di più” affrontando il “tema della fame nel mondo”, che “non può sparire”. Ed “è del tutto evidente che ci abbiamo messo la faccia anche a rischio di perdere voti”.

Riforma P.a. - Il governo, ha detto Renzi, sta cercando di attuare un “pesante e poderoso sforzo di cambiamento” al settore della Pubblica amministrazione.

Agenzia delle Entrate - “In un Paese normale, l’Agenzia delle Entrate è partner dei cittadini, mentre da noi è controparte” ha aggiunto il presidente del Consiglio. E ciò “non per colpa dell’Agenzia delle Entrate”. Renzi ha poi sottolineato che, con tutte le banche dati che oggi sono a disposizione del fisco, le tasse in Italia si potrebbero “pagare con un sms”.

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