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Sintonia Grillo-Farage: “Causeremo un sacco di guai a Bruxelles”

28 maggio 2014 | 11.05
LETTURA: 7 minuti

L’ex comico vola a Bruxelles per incontrare il leader degli euroscettici dello Ukip, il partito che ha trionfato nel Regno Unito per lavorare a un nuovo gruppo. Ma sugli accordi decide la Rete. Grillo sul blog: “Siamo qui per restare e per contare in Europa”

Sintonia Grillo-Farage: “Causeremo un sacco di guai a Bruxelles”

Sembra più vicino l’accordo tra il M5S e lo United Kingdom Independence Party di Nigel Farage.

Presto un nuovo incontro - “Beppe Grillo e Nigel Farage si sono incontrati oggi a Bruxelles per condividere un pasto e discutere di un futuro rapporto che potrebbe portare alla formazione di un nuovo gruppo al Parlamento europeo. Grillo e Farage hanno concordato di incontrarsi di nuovo nelle prossime settimane dopo un incontro animato e molto amichevole”, spiega una nota dell’ufficio stampa di Farage pubblicata anche sul blog di Grillo. “In una mossa che dovrebbe incutere timore ai burocrati di Bruxelles - si legge - entrambi i leader hanno convenuto di iniziare immediatamente le discussioni al fine di formare un nuovo gruppo ed entrambi sono convinti dell’importanza della democrazia diretta in Europa per raggiungere il cambiamento. Hanno sottolineato che tutti i partiti politici del gruppo devono poter fare campagna elettorale in autonomia e votare come vogliono in un quadro di accordi di base. “Se funziona - ha detto Farage - sarebbe magnifico vedere ingrossare le file dei cittadini al nostro fianco. Se riusciamo a trovare un accordo, potremmo divertirci a causare un sacco di guai a Bruxelles”. “Siamo Ribelli con una causa e combatteremo con il sorriso”, ha aggiunto Grillo. I leader hanno negli ultimi mesi espresso pubblicamente fascino e ammirazione reciproca per il lavoro e lo stile delle campagne elettorali.

Il nuovo gruppo a buon punto - Per costruire un gruppo a Bruxelles occorrono almeno 25 membri di sette Paesi diversi. Ma anche su questo fronte, a quanto apprende l’Adnkronos, i contatti avviati con altri gruppi sarebbero già a buon punto, se non in dirittura d’arrivo. Il M5S, come previsto dal Regolamento, dovrà tuttavia sottoporre alla Rete eventuali accordi. Al web, dunque, spetterà l’ultima parola.

Scontento tra i parlamentari M5s - Intanto l’incontro tra Farage e Grillo sta creando parecchie fibrillazioni a Roma, tra i parlamentari M5S. Posizioni diverse e malcontento trasversale, anche tra i cosiddetti oltranzisti del Movimento. Ma c’è anche chi vede con estremo favore un eventuale accordo con l’Ukip. Sull’arrivo di Grillo a Bruxelles vigeva il massimo riserbo nel Movimento, ma l’incontro con Matteo Salvini sul volo in partenza da Malpensa ha fatto saltare i piani e ben presto il tweet del segretario federale della Lega Nord è rimbalzato su testate e tv. A Roma c’è qualcuno che esulta, come il deputato Walter Rizzetto, voce critica del Movimento, che subito ‘cinguetta’: “Sembra che Beppe Grillo stia incontrando Nigel Farage, una buona notizia”. Ma non la pensano tutti così. “Leggo che l’Ukip viene accusato di xenofobia, nonostante uno dei leader sia di colore - dice un parlamentare che chiede di restare anonimo - questa cosa non la sottovaluterei. E non mi piace”. Anche il capogruppo a Montecitorio Giuseppe Brescia, pur non manifestando malcontento, sembra mettere i paletti. “Tutti scrivono che quello di Farage è un partito xenofobo, il nostro no - puntualizza - Ricordo che è grazie a noi che è stato abolito il reato di immigrazione clandestina e ne siamo felici”. In realtà, quella di Farage è notoriamente considerata una ‘loose association’. Ciò significa che l’eventuale accordo con i 5 Stelle consentirebbe di portare avanti battaglie comuni, ma di avere posizioni diverse su temi su cui si hanno punti di vista differenti.

L’ultima parola, comunque, spetterà alla Rete. Sarà il web infatti a decidere se approvare e ratificare eventuali accordi. “Su questo non possiamo che tirare un sospiro di sollievo - dice un senatore - ma anche il fatto che Grillo sia lì senza essersi confrontato su eventuali accordi con noi eletti è una cosa difficile da mandar giù. Lo apprendiamo dalle agenzie che ci sono, ormai da settimane, contatti in corso con Farage. Alla faccia della trasparenza”.

Intanto il leader torna a parlare dal suo blog. -“Dopo le autoflagellazioni, le richieste di autocritica, il maalox, le dimissioni chieste a Grillo senza specificare peraltro da quale carica da miracolati della politica usciti allo scoperto, forse è il caso di cercare un minimo di obiettività e di realismo nel valutare il risultato elettorale”, scrive Grillo sul blog, in un post con cui sembra rialzare la testa dopo il deludente risultato elettorale alle europee. “Il M5S - mette in chiaro - ha oggi 17 europarlamentari da zero, è il secondo partito del Paese e il primo movimento, ha, per ora, un nuovo sindaco e partecipa a 12 ballottaggi in città importanti come Livorno, Modena, Fano e Civitavecchia, oltre 500 nuovi consiglieri comunali”.

“Il M5S è qui per restare e per contare in Europa - avverte -. Siamo la prima forza di opposizione in Italia (l’unica in realtà dopo decenni), in attesa di diventare forza di governo”. Poi passa all’attacco. “I nipotini di De Mita, i selfie storici di Renzie e di Letta e di Alfano con De Mita sono rintracciabili in rete - tuona il leader M5S - hanno fagocitato la sinistra come un pitone inghiotte un topo e il bello che è i post comunisti sono pure contenti”.

Riunione deputati M5s - Alle 18.30 i deputati M5S si si sono intanto riuniti a Montecitorio per fare il punto della situazione. All’ordine del giorno, a quanto si apprende, anche i ballottaggi che impegneranno i grillini nelle prossime due settimane. Dodici comuni in cui i 5 Stelle tenteranno di spuntarla, anche per risollevare gli umori della truppa. Ma tra i parlamentari serpeggia un dubbio: alcuni si interrogano se sia o meno il caso di coinvolgere Beppe Grillo. Ammesso che il leader M5S, provato dal tour di force per le europee, sia disposto a risalire sul camper.

Sono momenti decisivi per i 5 Stelle, anche perché c’è ancora la questione delle amministrative aperte, con 12 Comuni che potrebbero andare in quota M5S. “Credo che sia giusto - dice un deputato dissidente - che la partita venga giocata dai parlamentari del posto, noti sul territorio. Non per mancanza di rispetto nei confronti di Grillo, ma perché è questo lo spirito del Movimento”.E se Grillo dovesse lasciare spazio ai suoi parlamentari nella partita sui ballottaggi, i ‘ribelli’ del Movimento non vogliono che il palco sia calcato dai volti a cui finora si è dato maggior spazio. “I vari Di Maio e Di Battista, per intenderci”, dice con chiarezza un parlamentare. Anche in tv, in molti chiedono che gli spazi vengano equamente divisi. “Deve esserci - osserva il deputato Mimmo Pisano - una maggiore presenza dei parlamentari, serve che si sentano più voci, anche in tv. Soprattutto considerando che - aggiunge - non siamo tuttologi, bisogna parlare di contenuti e dare spazio a tutti”.E c’è bisogna di maggiore umiltà. Ovvero “rispetto per il voto di tutti - dice Pisano - non devono esserci posizioni arroganti e presuntuose su chi non ci ha votato, ma prendere atto e spronare il governo su tutti i temi trattati. Dobbiamo essere convincenti e anche smetterla di comunicare per giudizi, per classificazioni: i brutti e cattivi da un lato e noi dall’altro. Bisogna puntare sui contenuti”. Seppur voce critica, Pisano esclude con forza che il leader M5S debba fare un passo indietro: “Se Grillo lascia ci polverizziamo”, dice con un sorriso dando una pacca sulle spalle al collega Tommaso Currò, che invece sostiene il contrario

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