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90 anni fa il delitto Matteotti, nella borsa la prova della tangente al fascismo

10 giugno 2014 | 11.50
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Al leader socialista fu impedito di svelare la maxi-tangente dietro alla convenzione tra lo Stato italiano e la compagnia petrolifera americana Sinclair Oil, in cui erano coinvolti Arnaldo Mussolini, il fratello del duce e alcuni dei gerarchi

90 anni fa il delitto Matteotti, nella borsa la prova della tangente al fascismo

Novanta anni fa Giacomo Matteotti veniva ucciso a Roma da sicari fascisti, era il 10 giugno del 1924. Il leader socialista pagava con la vita le accuse contro il regime di Mussolini, massacrato mentre si recava in Parlamento, dopo essere stato rapito da una squadraccia.

A condannarlo non furono però solo le parole di fuoco del discorso del 30 maggio, in cui contestava il voto elettorale: “Nessun italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà”, diceva in Aula, accusando il fascismo e Mussolini. Come emerso successivamente, a Matteotti fu impedito di svelare la maxi-tangente dietro alla convenzione tra lo Stato italiano e la compagnia petrolifera americana Sinclair Oil, in cui erano coinvolti Arnaldo Mussolini, il fratello del duce e alcuni dei gerarchi. Una caso di corruzione e tangenti che avrebbe messo in grave difficoltà il regime.

La vicenda, come tanti gialli della successiva storia repubblicana, non verrà mai chiarito del tutto. Anche in questo caso sparirà la borsa di Matteotti, che avrebbe contenuto le prove della tangente. Nel processo a Amerigo Dumini, uno dei sicari del deputato socialista, verrà fuori la storia: “Lo abbiamo ucciso per ordine di Mussolini, perché non rivelasse la storia della tangente”.

Il governo italiano, in effetti, poche settimane prima della fine di Matteotti, aveva concesso alla Sinclair Oil un’esclusiva, delal durata di 90 anni, per la ricerca e lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi presenti nel territorio italiano, in Emilia e in Sicilia. Un business che aveva in prima linea i principali gruppi finanziari di New York, tra cui la banca di John Davison Rockefeller, presidente e fondatore della Standard Oil, la società per cui operava in Italia la Sinclair.

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