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Corruzione, Orlando: “A Cantone tutti i poteri per intervenire”

11 giugno 2014 | 12.48
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Orlando: “Rimuovere le criticità rilevabili nel sistema delle incriminazioni, con l’introduzione del reato di autoriciclaggio e con il ripristino del reato di falso in bilancio. Inoltre, l’attività di lobby in Italia non è disciplinata e questa è una lacuna da colmare’’

Andrea Orlando (Infophoto)
Andrea Orlando (Infophoto)

Il presidente dell’Authority anticorruzione Raffaele Cantone “avrà i poteri necessari a intervenire in questa situazione’’, assicura il ministro della Giustizia Andrea Orlando, a margine della conferenza internazionale del gruppo anticorruzione del G20 alla Farnesina.

Il Guardasigilli sottolinea che “la lotta alla corruzione è un imperativo etico, economico e politico non rinviabile’’ e ribadisce “la priorità politica del rafforzamento dei poteri dell’Autorità anticorruzione, distinta dall’Autorità giudiziaria’’. Riprendendo lo slogan di una serie tv Usa, Orlando afferma che “per vincere una guerra, bisogna iniziarla’’ e spiega che “la lotta contro la corruzione è anche parte integrante dell’impegno per l’uscita dalla crisi economica’’.

Il ministro della Giustizia, nel suo intervento alla Farnesina davanti al gruppo anticorruzione del G20, osserva che “la corruzione aumenta i costi per lo Stato, per le imprese, per i cittadini; distorce le politiche di bilancio e di spesa; abbassa la qualità e il livello dei servizi; umilia le istituzioni, i cittadini e lo stato di diritto. Per l’Italia - aggiunge - si tratta anche di una sfida interna per incidere su un aspetto non più fisiologico ma patologico, attraverso un impegno non solo di repressione ma di prevenzione’’. In particolare, Orlando parla di “rimuovere le criticità rilevabili nel sistema delle incriminazioni, con l’introduzione del reato di autoriciclaggio e con il ripristino del reato di falso in bilancio; con una piena efficienza processuale per evitare il rischio di prescrizioni; con una maggiore trasparenza nella Pubblica amministrazione e nei mercati. Inoltre, l’attività di lobby in Italia non è disciplinata e questa è una lacuna da colmare’’. Per il Guardasigilli “la lotta alla corruzione è un settore decisivo sia per la credibilità delle nostre istituzioni che per l’immagine del nostro Paese. Serve un approccio globale contro un fenomeno complesso, garantendo legalità e trasparenza ad ogni livello di governance’’.

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