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Alfano a Renzi: "Via subito l'articolo 18 per i nuovi assunti già con lo 'Sblocca Italia'"

09 agosto 2014 | 17.42
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Il numero due dell'esecutivo fa appello al premier: "Facciamo cadere un altro tabù. Abbiamo eliminato il Senato, non vediamo perché si debba avere paura di altri gesti coraggiosi". E chiede che dentro il provvedimento che verrà votato a fine agosto "venga superato l'articolo 18" che "per decenni ha rappresentato un vincolo per le nuove assunzioni". No di Damiano: "Così creiamo un'apartheid per i giovani"

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''Subito via l'articolo 18 per i nuovi assunti'' già nel provvedimento cosiddetto 'Sblocca Italia'. E' questa la richiesta che Angelino Alfano fa a Matteo Renzi, in un editoriale sul sito di Ncd. ''A fine agosto, via un altro tabù. Abbiamo eliminato il Senato, non vediamo perché si debba avere paura di altri gesti coraggiosi'', avverte il ministro dell'Interno.

''Chiuso il primo capitolo delle riforme, adesso l'urgenza è la crescita economica per creare lavoro'', sottolinea Alfano. In economia, spiega, servono ''tre mosse in tre mesi contro recessione e rassegnazione. Saremo gli innovatori anche in economia perché è quello il campo in cui l'Italia si rilancia o declina. La questione principale è rimettere in moto il Paese per dare lavoro ai giovani. Con questi tassi di disoccupazione giovanile non c'è futuro per l'Italia e bruciamo intere generazioni condannate all'emigrazione o alla rassegnazione, il frutto avvelenato della recessione''.

E allora, come prima mossa, Alfano propone: ''A fine agosto, approveremo la legge Sblocca Italia, una battaglia contro la paralisi e contro la cattiva burocrazia, che vedrà protagonista il nostro Maurizio Lupi. Dentro lo Sblocca Italia, vogliamo che venga superato l'articolo 18 almeno per le nuove assunzioni''. ''Il lavoro - rimarca Alfano - si crea facendo crescere l'economia e anche superando i totem di una certa sinistra che per decenni hanno rappresentato un vincolo non per i licenziamenti, ma per le nuove assunzioni. Questa è la nostra richiesta al presidente del Consiglio: subito via l'art. 18 per i nuovi assunti. A fine agosto, via un altro tabù''.

Ma un primo no del Pd arriva per bocca del presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano: ''L'addio all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori per i nuovi assunti, proposto da Alfano, significherebbe costruire, in modo definitivo, un'apartheid destinata ai giovani''.

''Avremmo con questa scelta - sottolinea in una nota Damiano - tutele differenziate tra padri e figli: un paradosso dopo tutto il fiato sprecato dalla destra per spiegarci che bisognava superare le differenze tra 'garantiti' e non. La nostra proposta, invece, non è quella di abbassare le tutele, ma di diminuire il costo del lavoro con un robusto taglio dell'Irap per il lavoro a tempo indeterminato''.

''È questo che interessa alle aziende -aggiunge Damiano-. Continuare una logora campagna ideologica contro l'articolo 18 ci fa perdere tempo prezioso e riporta indietro le lancette dell'orologio. Dopo un periodo di prova, che può durare al massimo tre anni, i nuovi assunti debbono avere tutte le tutele che hanno i loro padri, compreso l'articolo 18 e, in dote, un costo del lavoro più basso''.

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