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Iraq, Di Battista (M5S) 'difende' l'Isis. Pd e Fi: parole indegne

16 agosto 2014 | 14.28
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Lungo intervento del deputato 5 Stelle sul blog di Beppe Grillo: "Il terrorismo, purtroppo, è la sola arma violenta rimasta a chi si ribella". Dal mondo politico condanna unanime

Alessandro Di Battista (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Alessandro Di Battista (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

"Dovremmo smetterla di considerare il terrorista un soggetto disumano con il quale nemmeno intavolare una discussione. Nell'era dei droni e del totale squilibrio degli armamenti il terrorismo, purtroppo, è la sola arma violenta rimasta a chi si ribella. E' triste ma è una realtà". Lo afferma il deputato del Movimento 5 stelle Alessandro Di Battista in un lungo intervento pubblicato sul blog di Beppe Grillo.

Parole che provocano la reazione indignata di tutto il mondo politico. "Le parole del senatore Di Battista non vanno sottovalutate - afferma Debora Serracchiani, vicesegretario del Pd - perché rappresentano un pericolo per la tenuta di principi sui quali non si può transigere, e anche perché delineano un indirizzo preoccupante della politica estera del M5S". E Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia, scrive su Twitter: "Parole vergognose, irresponsabili e ingiustificabili". Per Stefania Prestigiacomo, parlamentare di Forza Italia, "questa volta è stato superato il limite: il terrorismo va contrastato senza se e senza ma, non ammette di certo interlocuzioni o forme di dialogo".

Nel suo lungo intervento, l'epsonente 5 Stelle spiega: "Se a bombardare il mio villaggio è un aereo telecomandato a distanza, io ho una sola strada per difendermi a parte le tecniche nonviolente che sono le migliori: caricarmi di esplosivo e farmi saltare in aria in una metropolitana. Non sto ne giustificando né approvando, lungi da me. Sto provando a capire. Per la sua natura di soggetto che risponde ad un'azione violenta subita, il terrorista non lo sconfiggi mandando più droni, ma elevandolo ad interlocutore. Compito difficile ma necessario, altrimenti non si farà altro che far crescere il fenomeno.

"L'Isis avanza -scrive Di Battista- se non è semplice scegliere cosa fare, anche se delle idee logiche già esistono, è elementare capire quel che non si debba più fare. Innanzitutto occorre mettere in discussione, una volta per tutte, la leadership nordamericana. Gli Usa non ne hanno azzeccata una in Medio Oriente".

"L'Italia, ora che ne ha le possibilità, dovrebbe spingere affinché la Ue promuova una conferenza di pace mondiale sul Medio Oriente alla quale partecipino i paesi dell'Alba, della Lega araba, l'Iran, inserito stupidamente da Bush nell'asse del male e soprattutto la Russia. L'Italia dovrebbe promuovere una moratoria internazionale sulla vendita delle armi. L'Italia dovrebbe trattare il terrorismo come il cancro. Il cancro si combatte eliminandone le cause non occupandosi esclusivamente degli effetti".

"L'Italia dovrebbe porre all'attenzione della comunità internazionale un problema che va risolto una volta per tutte: i confini degli Stati. Occorre legare indissolubilmente il terrorismo all'ingiustizia sociale. Il fatto che in Africa nera la prima causa di morte per i bambini sotto i 5 anni sia la diarrea ha qualcosa a che fare con l'insicurezza mondiale o con il terrorismo di Boko Haram? Il fatto che Gaza sia un lager ha a che fare con la scelta della lotta armata da parte di Hamas? L'Italia -aggiunge Di Battista- dovrebbe cominciare a pensare alla costruzione di una società post-petrolifera".

Nel lungo post sull'esplosione della guerra e della violenza Medio Oriente, il vice presidente della commissione Esteri e deputato di M5S afferma che "pensare di fermare la guerra in atto in Iraq armando i curdi è una follia che non credo che una persona intelligente come il ministro Mogherini possa davvero pensare". "Evidentemente -aggiunge il deputato cinquestelle- le pressioni che ha subito in queste settimane e il desiderio che ha di occupare la poltrona di ministro degli Esteri della Commissione europea, l'hanno spinta ad avallare le posizioni di Obama e degli Usa ormai autoproclamatisi, in barba al diritto internazionale, poliziotti del mondo". "Armiamo i curdi -aggiunge Di Battista, parafrasando la posizione di Mogherini-ma chi ci dice che una volta vinta la guerra i curdi non utilizzeranno quelle armi sui civili sunniti? In fondo non è già successo con Saddam, con i signori della guerra in Afghanistan o in Libia dove la geniale linea franco-americana che l'Italia ha colpevolmente assecondato, ha eliminato dalla scena Gheddafi facendo cadere il Paese in un caos totale?".

PD E FI: "PAROLE INDEGNE" - Critiche all'intervento di Di Battista arrivano immediate da tutti i partiti. Per Debora Serracchiani "non è la prima volta che da alcune voci del M5S vengono espressi atteggiamenti comprensivi se non positivi nei confronti di estremismi o intolleranze, a partire dai giudizi di Beppe Grillo sul regime di Ahmadinejad". "Le dichiarazioni di oggi di Di Battista si inseriscono in questa linea, intesa a insinuare un sentimento favorevole alle fazioni o agli Stati meno in sintonia con il concetto occidentale di democrazia e tolleranza. Così si tende a mettere a discussione il quadro delle alleanze del nostro Paese, aprendo al contempo a visioni di stampo integralista o banalmente autoritario".

"La teoria di fondo che anima le inconcepibili e pericolose parole di Di Battista è che dietro ogni terrorista ci sia una giusta motivazione da ascoltare - afferma Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del Pd -. In realtà quanto invece emerge dalla vicenda dell'Isis, citata dal parlamentare 5 stelle, ci parla piuttosto di una ventata integralista, priva di ogni fondamento di diritto o di una pur aberrante rivendicazione, ma che pone come base l'idea che chiunque non si assoggetti al volere o al credo di quella fazione è un soggetto da eliminare fisicamente. Donne, bambini o vecchi che siano. Un po' come nella Germania degli anni 30". "Ma al di là del grave deficit di analisi della vicenda irachena, quello che è ancor più insopportabile nelle parole di Di Battista -aggiunge l'esponente Dm- è la copertura morale che nel suo post da al gesto terroristico in sè: il nostro Paese ancora piange le decine di morti e feriti degli anni di piombo: anche gli autori di quelle stragi, di quei morti, erano soggetti da elevare al rango di interlocutori? Secondo me no; non qualsiasi morale ha valore, c'è un minimo comun denominatore di civilità che deve essere condiviso, altrimenti non ci può essere dialogo".

Più duro il commento del deputato Democratico Ernesto Carbone, secondo cui "esiste un limite a ogni cosa e oggi Di Battista, al di là della lettura del tutto inadeguata e confusa su quanto sta avvenendo in Iraq, lo ha superato, arrivando a dare copertura morale ad atti di terrorismo". "Dalle teorie semi serie sul mancato allunaggio, ai microchip sottopelle, il pantheon grillino era alimentato da uno stupidario quasi divertente. Ora si fa un salto inaccettabile, pericoloso e ambiguo. Si tratta di parole inaudite che danno la dimensione della caratura politica del M5S. E' una cosa vergognosa anche nei confronti delle tantissime vittime che il terrorismo ha mietuto nel nostro Paese. Parole indegne da parte chi rappresenta le istituzioni".

Per la deputata di Fi, Daniela Santanchè, le parole di Di Battista mettono fine "alla credibilità e al l margine di tollerabilità del Movimento 5 Stelle. Forse Grillo e compagni non ricordano cosa il terrorismo ha significato per l'Italia e per il mondo: migliaia di vittime, famiglie intere distrutte, un clima di pericolo insostenibile. Di Battista si vergogni delle dichiarazioni rilasciate sul terrorismo in Iraq". "Forse e' ignaro di come il terrorismo sia stato sconfitto in Italia e cioe' senza dialogo e trattative ma con un contrasto duro e senza aperture. I terroristi sono persone con cui non ci si può sedere a un tavolo per trattare, tanto meno sul futuro di un Paese, come l'Iraq, che ha fame di democrazia. Vergogna -conclude Santanchè- è la sola parola corretta che si puo' utilizzare nei confronti di Di Battista e delle sue dichiarazioni".

"Le dichiarazioni di Di Battista sono stupide e inutilmente provocatorie. Fanno parte del personaggio - afferma il senatore di Forza Italia Francesco Giro -. Spiace perché sono parole che giungono nel giorno in cui si celebrano i funerali del giovane fotoreporter Camilli che con i suoi reportage ci racconta la tragedia di Gaza attraverso storie anche piccole e minute di uomini, donne e ragazzi che vivono con grande dignità e coraggio la loro tragedia con la speranza nel cuore di giustizia e pace". "Le parole di Di Battista -aggiunge- sono la quinta essenza della stupidità, la testimonianza di Camilli è invece una grande prova di verità e mi auguro che la Rai trasmetta in prima serata tutti i suoi servizi che, anticipati dal Tg3, sono di una bellezza e di una intensità sorprendenti".

Critiche anche dalla Lega. "Le frasi deliranti del deputato grillino Alessandro Di Battista sono vergognose - afferma Matteo Bragantini, vicecapogruppo alla Camera -. Grillo e il movimento si dissocino dalla follia di un loro rappresentante che inneggia ad assassini di uomini, donne e bambini innocenti, gli spieghino che sono terroristi e tagliatori di teste nel nome di una fede quella islamica che interpretano solo con l'odio e la barbarie vissuta anche in Occidente quando si fanno esplodere belle metropolitane".

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