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Terrorismo: Esposito, in Copasir Renzi indichi strategia per futuro sicurezza

29 settembre 2014 | 15.30
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Il vice presidente del Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica: "Vogliamo conoscere le priorità e le indicazioni operative che il governo ha dato a Intelligence e forze di polizia sul fronte della lotta e della prevenzione"

Una seduta del Copasir (Infophoto)
Una seduta del Copasir (Infophoto)

Dall'ombra dell'esercito nero dell'Is alla minaccia dei 'foreign fighters', dalla vicenda dei 6 italiani rapiti alla questione del segreto di Stato: domani il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sarà audito dal Copasir (Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica). All'ordine del giorno c'è la strategia contro la minaccia terroristica ma anche il ruolo dell'Intelligence italiana nella prevenzione dei rischi per il sistema-Italia. Un incontro -quello con il premier, che ha la responsabilità politica del Comparto Intelligence- chiesto da tempo dai membri del Comitato presieduto da Giacomo Stucchi. L'appuntamento è per le 15, nell'aula al sesto piano di palazzo San Macuto, per quello che si annuncia un lungo confronto, e a tutto campo, su sicurezza e politica di difesa.

''Con l'audizione del premier Renzi -spiega all'Adnkronos il vice presidente del Copasir, Giuseppe Esposito- il Comitato farà una disamina sul futuro della sicurezza degli italiani e sulla strategia che il governo, attraverso il Cisr (Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, ndr), indicherà alla nostra Intelligence per fronteggiare minacce vecchie e nuove, e in modo particolare l'ombra del terrorismo criminale mediorientale''.

''Su temi e questioni di stretta attualità -sottolinea il senatore di Ncd- già molto hanno riferito in Copasir il direttore del Dis, Giampiero Massolo, e il sottosegretario Marco Minniti, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. Dal presidente del Consiglio -rimarca Esposito- mi aspetto invece un'analisi delle minacce interne ed esterne legate alla sicurezza, e le indicazioni operative che il governo ha dato a Intelligence e forze di polizia sul fronte della lotta e della prevenzione. Vogliamo conoscere quali sono le priorità per la sicurezza'', rimarca Esposito.

Si parlerà anche di Protocollo farfalla e questione 6 ostaggi italiani

"In questo momento di difficoltà e estrema insicurezza provocati da molteplici conflitti che stanno attraversando il mondo intero -spiega ancora il vice presidente del Copasir- Isis, ebola, Libia e Ucraina sono solo la punta dell'iceberg dei possibili allarmi internazionali. Senza dimenticare la situazione di crisi italiana, con l'aumento dei disoccupati e gli scontri sociali sul territorio, a partire dalla No Tav fino agli anarco-insurrezionalisti. Fino ad oggi l'Intelligence e gli uomini in divisa hanno garantito quotidianamente, nel silenzio, la nostra difesa''.

''Gli argomenti che verranno trattati domani nel corso dell'audizione con Renzi -sottolinea ancora il vice presidente del Copasir- saranno molteplici: si va dall'energia ai fondi sovrani, dall'immigrazione al cyber crime, ma ci sarà spazio anche per chiedere l'impegno del governo a garantire i fondi necessari per la nostra sicurezza''.

In agenda, spiega ancora Esposito, ''anche questioni apparse a più riprese sui media anche questa settimana e rimaste ancora irrisolte: dal Protocollo farfalla (l'operazione che sarebbe stata disposta dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap) e dal Sisde per avere accesso ad alcuni detenuti sottoposti al 41 bis, ndr), alla questione dei sei italiani sequestrati all'estero. Temi -assicura il numero due del Copasir- che saranno affrontati anche con il premier Renzi, ma che comunque, e costantemente, vengono attenzionati dal Comitato attraverso una interlocuzione costante con il Comparto Intelligence''.

Tra i temi oggetto del confronto Renzi-Copasir potrebbe esserci anche la possibile minaccia terroristica al Vaticano. La questione, del resto, è stata più volte al centro dei lavori del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Il tema è stato infatti affrontato sia durante l'audizione del direttore del Dis, ambasciatore Giampiero Massolo, sia il 18 settembre scorso, quando a palazzo San Macuto è stato sentito il generale Alberto Manenti, direttore dell'Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna).

Nel corso di un'audizione durata oltre tre ore al Copasir, oltre a una panoramica aggiornata sulle principali aree di crisi internazionali, il capo degli 007 di Forte Braschi aveva fatto anche il punto sulla situazione dei sei italiani rapiti all'estero, la cui vicenda da tempo è seguita dalla nostra intelligence.

I connazionali che ad oggi risultano sequestrati da gruppi armati in diverse aree del mondo sono: padre Paolo Dall'Oglio, le cui tracce si sono perse il 29 luglio 2013, Greta Ramelli e Vanessa Marzullo in Siria, Gianluca Salviato e Marco Vallisa in Libia, e Giovanni Lo Porto in Pakistan, quest'ultimo scomparso il 19 gennaio 2012.

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