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Consulta, fumata nera numero 16. Grillo: ''Violante ineleggibile''

02 ottobre 2014 | 10.32
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A Montecitorio a vuoto anche la sedicesima votazione per eleggere i due giudici della Corte costituzionale: ci si riprova martedì. Malumori in Fi su Caramazza. M5S all'attacco del candidato dem: ''Non ha i requisiti come Teresa Bene. Napolitano si svegli e intervenga''. Sbloccato l'impasse dopo il passo indietro di Donato Bruno: Forza Italia candida l'ex Avvocato generale dello Stato

Luciano Violante (Adnkronos)
Luciano Violante (Adnkronos)

Ancora una fumata nera sulla Consulta. Nonostante il nuovo ticket Violante-Caramazza che sulla carta sembrava aver sbloccato l'impasse, è andata a vuoto anche la sedicesima votazione del parlamento in seduta comune per eleggere i due giudici della Corte costituzionale. Né Violante (511 voti) né Caramazza (450) sono riusciti a raggiungere il quorum dei 570 voti necessari. Mentre a Donato Bruno, ritiratosi dalla corsa, sono comunque andate 66 preferenze. Per il resto sono state 144 le schede bianche, 42 quelle nulle e 37 le disperse. Ora tutto è rimandato a martedì 7 ottobre alle 13 per quello che sarà il diciassettesimo scrutinio.

IN FI MALUMORI SU CARAMAZZA - In Forza Italia molti i malumori sul nome dell'ex Avvocato generale dello Stato Francesco Ignazio Caramazza, candidato azzurro dopo il passo indietro di Donato Bruno. La fronda azzurra, raccontano, sarebbe trasversale: non è formata solo da 'fittiani', ma da tutti quei parlamentari stanchi di 'nomi calati dall'alto', che non siano espressione del partito. Nulla da dire, spiegano, sulle competenze e la professionalità di Caramazza, ma si tratta di un tecnico e in questo caso, con Violante ancora in campo ci vorrebbe un 'politico', che rappresenti Forza Italia in tutto e per tutto.

M5S CONTRO VIOLANTE - Ma sul nome dell'ex presidente della Camera il M5S va all'attacco, accusando il candidato dem di non avere i requisiti necessari per essere eletto alla Corte costituzionale, come è già successo con lo ''scandaloso caso'' di Teresa Bene al Csm.

''Non può candidarsi alla Consulta", scrive su Facebook il deputato Danilo Toninelli. "L'art. 135 della Costituzione al comma 2 recita: 'I giudici della Corte costituzionale sono scelti tra i magistrati anche a riposo delle giurisdizioni superiori ordinaria ed amministrative, i professori ordinari di università in materie giuridiche e gli avvocati dopo venti anni d'esercizio'. Luciano Violante - rimarca il deputato M5S - non è un magistrato delle giurisdizioni superiori. Non ha esercitato la professione di avvocato per vent'anni. Non figura tra i professori ordinari di università in materie giuridiche".

Rincara la dose Beppe Grillo che tira in ballo il capo dello Stato. "Violante, come Teresa Bene per il Csm, non ha i requisiti per essere giudice della Corte Costituzionale. Cosa aspetta Napolitano a intervenire? Qualcuno lo svegli. Magari una telefonata di Mancino può servire", scrive sul blog.

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