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Gozi a Ue: ''Più flessibilità e investimenti: serve una nuova impostazione''

03 ottobre 2014 | 15.58
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Il sottosegretario agli Affari europei, intervistato ad 'Adnkronos Incontra', lancia un messaggio alla nuova commissione Juncker: ''Sia coerente con gli impegni politici assunti''

Il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi  (foto Adnkronos/Cristiano Camera) - {agenzia}
Il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi (foto Adnkronos/Cristiano Camera) - {agenzia}

Più flessibilità all'interno delle regole Ue e più investimenti: in Europa serve una "nuova impostazione". E' il messaggio rivolto dal sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi, intervistato ad 'Adnkronos Incontra' alla nuova Commissione Ue targata Jean Claude Juncker, nei giorni della ribellione al 3% della Francia e dell'asse Parigi-Roma.

Al nuovo esecutivo comunitario "chiediamo di essere coerente con impegni politici assunti", di "fare il massimo uso della flessibilità esistente nei Trattati, di impegnarsi per nuova politica degli investimenti e cioè di prendere atto che le politiche che l'Europa ha seguito in questi anni non hanno dato i risultati sperati e certamente occorre una nuova impostazione", ha sottolineato Gozi .

Ma non solo. "E' inoltre evidente che vogliamo pari dignità con gli altri paesi membri: non ci sono i buoni e i cattivi, ci sono dei governi impegnati con processi di riforme importanti, come il governo italiano", attacca Gozi, che dice "basta con la retorica del 'fare i compiti a casa', perché è evidente che, se anche uno facesse i compiti a casa e tenesse in ordine il suo pianerottolo, il suo giardino, se non ci impegnamo con delle nuove politiche per strade e piazze comuni l'Europa non esce da questa crisi". E poi, conclude il sottosegretario, "siamo di fronte a quelle che Bruxelles chiama circostanze eccezionali, che per noi comuni mortali vuol dire crisi economica e sociale molto profonda e quindi è chiaro che occorre allungare i tempi di rientro del deficit e del debito", attuare riforme pro-crescita e "fare quegli investimenti nel digitale, nei trasporti e nell'energia assolutamente necessari per creare le condizioni per un ritorno vero e sostenibile della crescita europea".

LAVORO - "Dalla serietà con cui riusciremo a fare la riforma del Lavoro dipende la credibilità non solo del governo Renzi ma di tutto il Pd", dice ancora il sottosegretario.

DELLA VALLE - Giovedì sera "in circa due ore non ho sentito una proposta concreta alternativa rispetto a quella che il governo sta portando avanti. Per ora c'è un grande punto interrogativo su quello che Della Valle volesse dire in quella trasmissione".

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