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Art. 18, in piazza il fronte del no alla riforma. Vendola: "Con Renzi Ottocento 2.0"

04 ottobre 2014 | 18.43
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Manifestazione a Roma per il lavoro e contro l'austerità. Il presidente di Sel: "Una vergogna inchinarsi alle parole di Papa Bergoglio e ai mercati finanziari". Civati: "Grave se il governo mette la fiducia". Landini: "Con i sindacati ci sia confronto vero". Fassina alla convention di SinistraDem: "Senza cambiamenti significativi il Jobs act non è votabile"

Art. 18, in piazza il fronte del no alla riforma. Vendola:

In materia di riforma del lavoro "Renzi ci propone l'800 2.0. Il fatto che il suo eloquio sia pieno di mosse e di furbizie non cancella l'oggetto della sua controriforma. Lui viene applaudito alla City". E' duro l'attacco del presidente di Sel Nichi Vendola, in occasione della manifestazione organizzata a Piazza Santi Apostoli per il lavoro e contro l'austerità che lo vede sullo stesso palco insieme a Pippo Civati e a Maurizio Landini.

"Si devono vergognare - aggiunge - quando si inchinano di fronte alle parole di Papa Bergoglio e poi pensano che in nome della modernità e in ginocchio nei confronti dei mercati finanziari bisogna travolgere tutto quello che è stato conquistato. Se uno rischia di essere licenziato perché è malato di cancro o perché è una donna incinta o perché è gay, quella non è modernità, quello è uno schifo". "Mi sono vergognato - incalza Vendola - quando ho sentito qualche sera fa un esponente del Pd dire: 'basta con questi privilegi'. Stava parlando di articolo 18. E' un vocabolario capovolto quello che stiamo sentendo in questi giorni".

In piazza contro la linea Renzi anche il Pd Pippo Civati: "Sarebbe grave e sarebbe un segno di debolezza dell'esecutivo mettere la fiducia". Sarebbe "grave per chi non è d'accordo - prosegue l'esponente dem - e ha chiesto una mediazione in Parlamento e non su documenti scritti dalla maggioranza in Direzione. Renzi aveva parlato di un nuovo emendamento. Se si torna indietro, vorrà dire che saremo ancora meno d'accordo di prima".

Mentre Landini auspica in un confronto reale tra sindacati e governo. "Mi aspetto che", convocando i sindacati a palazzo Chigi, "il governo voglia davvero fare un confronto, perché se diventa un incontro fatto un quarto d'ora prima del telegiornale per dire che c'è stato non serve a niente. Se davvero si vuole discutere -aggiunge- si deve discutere a 360 gradi. La Cgil arriva a quel tavolo con delle proposte. Il problema è se davvero si vuole confrontarsi, se davvero si vuole discutere oppure semplicemente se si vuole fare vedere che prima di prendere certe decisioni o di mettere la fiducia si è stati bravi, perché si è parlato con le parti sociali".

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