Bagarre al Senato dove è il giorno della fiducia sul Jobs Act. I senatori dei Cinque Stelle contestano Poletti. Dopo vari richiami, Grasso sospende la seduta
Espulsione del capogruppo del M5S Vito Petrocelli e seduta sospesa. E' bagarre al Senato, dove è il giorno della fiducia sul Jobs Act. I senatori dei Cinque Stelle, con urla e cartelli, hanno contestato duramente il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, durante uno dei passaggi clou del suo intervento sulla delega alla riforma del lavoro. Più volte il presidente Pietro Grasso richiama i senatori stellati. Questa ''è un'aula dove si può parlare'', ''la smetta di sbraitare'', continua a ripetere mentre il ministro tenta di andare avanti. Davanti al ''silenzio'' che in aula non torna, Grasso decide di espellere il capogruppo Vito Petrocelli e di sospendere la seduta.
Lui però si rifiuta di uscire e, via twitter, contesta la decisione del presidente di Palazzo Madama. ''Grasso mi espelle dall'aula per aver contestato il governo con un foglio bianco. Il primo capogruppo mai espulso''. La seduta rimane sospesa e viene aggiornata alle 16, con le conclusioni del ministro Poletti.
Grasso mi espelle dall'aula per aver contestato il governo con un foglio bianco. Il primo capogruppo mai espulso. pic.twitter.com/htmMK4vM7d
— Vito Petrocelli (@vitopetrocelli) 8 Ottobre 2014
Dal Senato però arriva un'altra versione. L'espulsione di Petrocelli non è dovuta ai fogli bianchi inalberati ma al gesto della monetina mostrata allo stesso ministro ai banchi del governo, si apprende da fonti della presidenza di palazzo Madama. Viene inoltre sottolineato che Petrocelli, in qualità di capogruppo, ha un dovere di assicurare l'ordine fra i suoi componenti durante i lavori, cosa che non sarebbe avvenuta in quanto fra i pentastellati vi sarebbe stata un'escalation di proteste.