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Renzi alla cena di finanziamento del Pd: "Patto del Nazareno non sia fermato da chi ha paura" /Video

06 novembre 2014 | 17.27
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600 imprenditori hanno pagato almeno 1000 euro per il posto a tavola con il premier, che dice: "Andiamo avanti". Ieri Renzi aveva avvertito Berlusconi dal palco dell'assemblea dell'Anci: "Il patto del Nazareno scricchiola". A Vimercate accolto da un lancio di uova. E lancia il 'calabrone': ''Contro i gufi mi faccio calabrone, capace di volare ma anche di pungere" /VIDEO. Maroni: ''Il patto del Nazareno scricchiola, si avvicina il voto''

Renzi alla cena di finanziamento del Pd (Foto da Twitter Nomfup)
Renzi alla cena di finanziamento del Pd (Foto da Twitter Nomfup)

Mille euro e più per la cena con il premier. Tanto hanno pagato i 600 imprenditori ieri sera per un posto a tavola a Porta Nuova a Milano. "Andiamo avanti, non molliamo di un centimetro, Abbiamo promesso che cambieremo il Paese e lo faremo". E ha ribadito: "Il patto del Nazareno non può essere fermato e rallentato perchè qualcuno ha paura di fare le riforme".

"Un'apertura a Forza Italia fammela fare, già il Patto del Nazareno scricchiola". Aveva detto ieri, tra il serio e il faceto, Matteo Renzi facendo il paragone immaginario tra due Comuni che potrebbero alzare l'aliquota, Lecce e Catania. Ma nel giorno dell'asse tra Pd e M5S su Consulta e Csm e all'indomani del faccia a faccia sull'Italicum, la battuta non poteva che suonare sinistra a Silvio Berlusconi. "Altroché se scricchiola", aveva aggiunto il premier, parlando all'assemblea dell'Anci a Milano. ''Lasciamo le porte di Palazzo Chigi aperte perché è anche casa vostra, se c'è possibilità di discutere discutiamo".

Prima dell'incontro con i sindaci, Renzi era stato accolto da un lancio di uova nel corso della sua visita ai nuovi laboratori della Alcatel Lucent a Vimercate. "Sento sempre gente che dice 'non ce la fa'. E adesso direte che tiro fuori la storia del gufo ma invece cambio, tiro fuori la storia del calabrone che nonostante il suo peso vola e qualche volta punge anche", ha sottolineato. Il premier è stato costretto ad accedere da una porta sul retro, dopo che alcuni manifestanti della Fiom Cgil e della Fim Cisl, molti dei quali in cassaintegrazione, avevano lanciato uova all'indirizzo delle auto di scorta.

Parlando a una platea composta anche da numerosi studenti, Renzi ha ricordato loro di avere nel dna il fatto di essere curiosi spiegando che il futuro si deve basare su quattro elementi: "velocità, fiducia, semplicità e affidabilità. Parole che servono alla nostra democrazia e al nostro Paese che ha bisogno appunto di più velocità e di una maggiore fiducia da parte di tutti".

"Si può fare ricerca e innovazione -ha proseguito Renzi- anche se è vero che ci sono sempre problemi ma bisogna essere capaci di innovarsi abbandonando i piagnistei che non portano da nessuna parte. Certo se avessimo investito di più vent'anni fa nella digitalizzazione del Paese oggi saremmo più avanti. Ma se, se, se, non porta a niente perchè il nostro tempo è adesso e il miglior momento per piantare un albero era sì vent'anni fa ma il secondo momento è adesso".

Secondo Renzi velocità, fiducia, semplicità e affidabilità servono anche e soprattutto "alla nostra burocrazia" perchè maggiore velocità e semplicità possono dare una spinta alla ripresa. Quindi rivolgendosi agli studenti in sala li ha invitati a "non accontentarsi di quello che gli raccontano. Quando vi dicono che non c'è spazio non credeterci -ha concluso- vi stanno rubando il futuro".

A margine della visita all'Alcatel, il premier è tornato sulla polemica che lo ha visto contrapposto al neo presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker: "Non voglio far polemiche ma non ho mai detto che la Commissione è un covo di burocrati ma adesso che l'hanno detto loro mi viene da pensare che comincio a crederci".

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