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Napolitano: Scelte politiche siano in linea con Costituzione e senso delle Istituzioni

17 novembre 2014 | 12.28
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Videomessaggio del Capo dello Stato in occasione della commemorazione di Giovanni Spadolini, a 20 anni dalla morte, alla Bocconi di Milano: "Riforme e difesa del Parlamento sono punti fermi della Presidenza della Repubblica". Quirinale: la decisione sulle dimissioni spetta al Presidente

Giorgio Napolitano e nel riquadro negli anni '80 con Giovanni Spadolini (Adnkronos)
Giorgio Napolitano e nel riquadro negli anni '80 con Giovanni Spadolini (Adnkronos)

"Il senso della Costituzione e delle istituzioni devono essere sempre il perno attorno a cui far ruotare ogni impegno pubblico e ogni scelta politica". Lo ha detto Giorgio Napolitano nel videomessaggio in occasione della commemorazione di Giovanni Spadolini, a 20 anni dalla morte, alla Bocconi di Milano. "Il bicameralismo non è stata un’esperienza né troppo facile né idilliaca", ha poi aggiunto Napolitano nel suo intervento, in collegamento dal Quirinale.

Ricordo di Spadolini - "Ma veramente per gli italiani più giovani di noi e molto più giovani di noi che ancora guardano dall’esterno la politica, o che, sia pur molto giovani, sono entrati in politica, personalità come quella di Giovanni Spadolini che oggi onoriamo appartengono ad un’era geologica che può interessarci solo se facciamo gli 'archeologi'? E’ un pregiudizio grave da rimuovere", ha detto il Capo dello Stato, ricordando Giovanni Spadolini: "Per dare risposte lungimiranti ai problemi della politica italiana dobbiamo riflettere sull'attività di uomini come lui".

Ruolo del Quirinale e del Parlamento - Riforme e difesa del Parlamento sono punti fermi della Presidenza della Repubblica da più di 20 anni, ha detto poi Napolitano. "Nel biennio 1992-1993, una fase cruciale per la storia della Repubblica, con lo scandalo di Tangentopoli, eravamo -ha ricordato ancora- presidenti dei due rami del Parlamento. Ci univano profondamente il senso della Costituzione, delle istituzioni e l'ammirazione per l'Assemblea Costituente". E l'azione di entrambi era imperniata sull'"affermazione piena del controllo di legalità, sulla difesa del Parlamento da una campagna condotta da alcune forze politiche che sostenevano che il Parlamento nel suo complesso fosse corresponsabile e quindi delegittimato e potesse solo decidere sulle autorizzazioni a procedere: in un momento in cui alcune forze sostenevano fosse delegittimato, e su un programma di riforme da portare avanti". La necessità di riforme per modernizzare il Paese "era stata indicata da Scalfaro nel suo discorso al Parlamento dopo l'elezione": il capo dello Stato "aveva chiesto a me e a Spadolini" di promuovere quella che poi sarebbe divenuta la Commissione bilaterale.

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