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Rai: Todini, da Cda ricorso inaccettabile e irresponsabile

19 novembre 2014 | 18.24
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L'imprenditrice lascia il consiglio d'amministrazione di Viale Mazzini: "Ho ritenuto doveroso dissociarmi annunciando le mie dimissioni immediate. Mi auguro che questa sia l’occasione finalmente per imboccare un processo di radicale revisione della governance di Rai che porti gli amministratori a rispondere all’azionista e non ai partiti"

Luisa Todini
Luisa Todini

Il ricorso della Rai contro il decreto Irpef è una decisione "inaccettabile e irresponsabile", di fronte alla quale "ho ritenuto doveroso dissociarmi in modo definitivo annunciando le mie dimissioni immediate". Lo afferma, in un comunicato, Luisa Todini che nel corso della riunione del Cda di oggi ha rassegnato le sue dimissioni.

"Comunico -dice Todini- le mie dimissioni dal Consiglio di Amministrazione di Rai Spa a seguito della seduta tenutasi oggi a Milano a margine della quotazione di Rai Way. La mia decisione, che anticipa di qualche settimana le dimissioni che avrei comunque formulato entro fine autunno, è dovuta alla scelta, deliberata a maggioranza dal CdA odierno, di presentare ricorso contro la Legge n. 89 del 23/6/2014 (decreto Renzi), che all’articolo 21 prevede un contributo di 150 milioni a carico della concessionaria pubblica del servizio radiotelevisivo nel quadro della generale politica di spending review adottata dal Governo".

"Ritenendo inaccettabile e irresponsabile tale decisione del consiglio di amministrazione, a cui ho sempre dato durante il mio mandato un contributo autonomo e in una pura logica di interesse dell’azienda e del servizio pubblico, ho ritenuto doveroso dissociarmi in modo definitivo annunciando le mie dimissioni immediate", spiega.

Rivedere la governance Rai in maniera che amministratori rispondano ad azionisti e non a partiti

"Peraltro -aggiunge Tosini- grazie al percorso individuato dal decreto è stata attuata in tempi rapidi la straordinaria operazione di RaiWay. Mi auguro che questa sia l’occasione finalmente per imboccare un processo di radicale revisione della governance di Rai che porti gli amministratori (inclusa la figura, ora non prevista, dell’AD) a rispondere all’azionista e non ai partiti".

"Per quanto riguarda il compenso percepito in qualità di consigliere Rai a decorrere dalla mia nomina a presidente di Poste Italiane comunicherò a breve, come ho già dichiarato, l’elenco delle liberalità da me erogate in beneficenza, di pari importo all’emolumento ricevuto quale membro del cda", conclude Todini che ringrazia "il presidente e il direttore generale insieme a tutto il cda, il collegio sindacale e coloro che hanno collaborato durante il mio mandato".

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