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Mafia capitale: sezioni Pd a Roma tra rabbia e delusione, si spera in rinnovamento

04 dicembre 2014 | 17.29
LETTURA: 3 minuti

"E' triste vedere che la cattiva politica tocca anche noi - dice all'Adnkronos Alberto Bitonti, segretario del circolo romano del Pd di Trastevere -. Speriamo almeno che adesso si riesca a fare pulizia". Bufera Pd, Orfini commissario a Roma

Un circolo Pd a Roma (Infophoto) - INFOPHOTO
Un circolo Pd a Roma (Infophoto) - INFOPHOTO

Nelle sezioni del Pd romano si respira aria di delusione e rabbia per quanto sta emergendo dall'inchiesta sulla mafia nella Capitale. Militanti di base e simpatizzanti si ritrovano 'frastornati' davanti alle bacheche, si interrogano su cosa è successo, su come è potuto accadere di vedere il loro partito, a livello locale, invischiato in un sistema che l'ex Nar Massimo Carminati, il capo carismatico della 'mafia capitale' scoperchiata dall'inchiesta romana, ha chiamato il 'Mondo di Mezzo'.

La sensazione, tra i tesserati del Pd a Roma, è di trovarsi adesso in mezzo a un guado: da un lato c'è la rabbia nel vedere che la cattiva politica tocca anche loro, dall'altro però si spera che questi fatti possano servire a fare pulizia nel partito romano, portando facce nuove e mettendo fine una volta per tutte alla politica fatta di 'correnti' che in qualche caso è finita addirittura in rissa. "E' triste vedere che la cattiva politica tocca anche noi - dice all'Adnkronos Alberto Bitonti, segretario del circolo romano del Pd di Trastevere. Speriamo almeno che adesso si riesca a fare pulizia e a spazzare via la cattiva politica".

La mossa di Renzi, di commissariare il partito a Roma, è stata comunque apprezzata. "E' un bel segnale - spiega Bitonti - il fatto che a Roma ci fossero cose che non andavano lo dicevamo da tanto tempo e avevamo già messo in guardia lo stesso Renzi dai 'signori delle tessere', quelle persone che controllano pacchetti di voti".

Ma per tesserati e militanti Pd di base, i legami fra la politica e il malaffare a Roma non si risolvono cambiando qualche faccia. "Il problema non è Cosentino, che anzi per come lo conosco è una persona onesta - aggiunge - Il problema qui a Roma è un sistema che nel tempo si è ormai diffuso, un sistema in cui quando arrivano persone oneste e competenti, devono poi fare i conti con le varie correnti, 'tribù' e raggruppamenti di potere".

Il commissariamento quindi non basta - sottolinea il segretario dem del circolo di Trastevere - "Bisogna arrivare a selezionare una nuova classe dirigente nel Pd romano, fatta di persone competenti e oneste - conclude Bitonti - che sappiano affermare una politica diversa".

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