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Ue: Merkel, insufficienti le riforme in Italia e Francia

07 dicembre 2014 | 10.57
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In un'intervista al 'Die Welt", la cancelliera tedesca si dice d'accordo con la Commissione europea: quanto messo finora sul tavolo dai due Paesi non basta. La replica del sottosegretario agli Affari europei: "Il governo di Berlino pensi alla sua domanda interna"

Angela Merkel e Matteo Renzi
Angela Merkel e Matteo Renzi

Le riforme adottate in Italia e Francia sono "insufficienti". E' quanto ha dichiarato il cancelliere tedesco Angela Merkel in un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano Die Welt. La Commissione europea, ha rimarcato il capo del governo tedesco, "ha stabilito un calendario in base al quale Francia e Italia dovranno presentare misure supplementari. E' giusto, perchè questi due Paesi si trovano nel pieno di un processo di riforme". "Ma la Commissione - ha voluto sottolineare la Merkel - ha anche detto in maniera chiara che quanto messo finora sul tavolo non è sufficiente. E su questo sono d'accordo".

L'intervista al quotidiano conservatore appare a due giorni dalla scontata riconferma del cancelliere alla guida del suo partito, l'Unione cristiano Democratica (Cdu), favorevole alla linea del rigore in Europa.

Da parte italiana, alla Merkel ha replicato il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi. Basta con l'invito a fare i compiti a casa. Le ragionerie e le pagelle devono lasciare il posto alla politica, il governo tedesco pensi piuttosto alla sua domanda interna, ha ammonito. "Dispiace molto - ha detto - che le riforme avviate dal governo Renzi, che hanno ricevuto un coro internazionale di apprezzamenti, dal presidente degli Stati Uniti Obama al Fondo Monetario, siano ritenute insufficienti dal cancelliere tedesco Merkel. Ma oltre la questione dei contenuti ce n’è anche una di stile. Non sta ai capi di governo interpretare le opinioni della Commissione europea. Il Governo italiano non si è mai permesso di dare pagelle su un Paese membro dell’Unione e chiediamo lo stesso rispetto alla Germania. Nessuno pensa di bacchettare Berlino o dare lezioni ad altri governi. I tempi e la logica sbagliata dei “compiti a casa” sono dietro di noi: la ragioneria e le pagelle devono finalmente lasciare il posto alla politica".

"Forse - ha concluso Gozi - la cancelliera Merkel potrebbe concentrare la sua attenzione sulla domanda interna, sulla mancanza di investimenti o sugli squilibri della bilancia dei pagamenti tedesca. Sarebbe un contributo importante che l’Europa aspetta da tempo da parte di Berlino e che sinora non è arrivato. Noi siamo impegnati in un difficile lavoro di riforma nell’interesse dell’Italia, ma con la convinzione che porterà importanti benefici a tutta la zona euro”.

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